Salvano la vita di un 30enne con procedure mai viste prima: i chirurghi del Policlinico di Milano scrivono la storia

Un anno e mezzo fa un giovane 30enne era stato coinvolto in un grave incidente stradale: oltre all’aorta, era rimasto danneggiato anche il fegato, al punto da rendere necessario un trapianto. Nella letteratura scientifica non erano mai state descritte procedure per intervenire su un doppio danno simile e così, per salvarlo, i chirurghi hanno dovuto crearne di nuove da zero.
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Kevin Ben Alì Zinati 4 Gennaio 2021
* ultima modifica il 04/01/2021

Gli hanno salvato la vita non una ma due volte e l’hanno fatto con una serie di procedure mai viste prima. Fino ad oggi nella letteratura scientifica non esistevano istruzioni che dicessero ai medici come rimediare a due ferite mortali, una all’aorta e l’altra al fegato, che si presentano contemporaneamente. Così, per riuscire a salvare un giovane 30enne vittima di un gravissimo incidente stradale, i chirurghi del Policlinico di Milano hanno dovuto trovare la soluzione direttamente sul campo, combattendo con la morte. E hanno vinto. Oggi il ragazzo sta bene, sta seguendo la riabilitazione ed è tornato ad una vita praticamente normale mentre l’esperienza innovativa dei chirurgi milanesi è stata pubblicata sulla rivista Annals of Vascular Surgery: di fatto, hanno scritto la storia.

Il quadro clinico

Quasi un anno e mezzo fa, un giovane di 30 anni è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale. Quando è stato portato al Pronto Soccorso del Policlinico di Milano, le sue condizioni hanno subito preoccupato i medici dal momento che i traumi al torace e all’aorta erano molto seri.

Le brutte notizie, però, non erano finite. Oltre alle lesioni agli arti inferiori, anche il fegato era praticamente distrutto e solo un trapianto avrebbe potuto salvarlo.

Una chirurgia “nuova” 

La situazione del giovane era grave e complessa. In più, non nella letteratura scientifica non era mai stata descritta una procedura che guidasse i medici tra una rottura dell'aorta, uno dei più importanti vasi sanguigni del corpo umano, e un contemporaneo trauma all'addome così esteso da richiedere il trapianto di fegato.

I chirurghi del Policlinico di Milano, in sostanza, hanno dovuto improvvisare e creare da zero una nuova procedura. Il giovane è stato messo subito in lista per un trapianto mentre, in emergenza, i chirurghi gli riparavano la lesione aortica. Il donatore è stato trovato in fretta e nel giro di poche ore è stato trapiantato il fegato. L'hanno salvato.

Oggi il ragazzo sta bene e dopo una degenza di quasi sei mesi è stato dimesso dall’Ospedale. Sono passati 16 mesi dall’incidente e, secondo i medici, è in condizioni “davvero ottime, è tornato a camminare normalmente e non ha avuto alcun problema di rigetto con il trapianto. Nonostante il doppio pericolo di vita, è tornato ad una vita il più possibile normale”.

Fonte | Policlinico di Milano

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