Salvano una donna con un trapianto di cuore e fegato come fossero un unico organo: è la prima volta in Italia

Una donna di 38 anni era affetta da una grave cardiopatia congenita e una conseguente malattia epatica così gravi che era stata messa nella lista dei trapianto urgenti. Una volta individuati gli organi idonei, i chirurghi delle Mollette di Torino hanno trapiantato cuore ed fegato donati in un solo blocco, come fossero un unico organo. Non era mai successo prima in Italia.
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Kevin Ben Alì Zinati 30 Settembre 2024
* ultima modifica il 01/10/2024

Cuore e fegato insieme, trapiantati in blocco come se fossero un unico organo. Così i chirurghi dell’ospedale Molinette di Torino hanno salvato una donna di 38 anni di Roma affetta da una grave cardiopatia congenita e una conseguente malattia epatica, già operata più volte al cuore senza successo.

A dirlo può sembrare facile, ma quello eseguito alla Città della Salute è un intervento unico e così delicato che non era mai stato eseguito prima nel nostro paese. Visto il quadro clinico della donna, tuttavia, era l’unica soluzione disponibile.

A colpirla era stata una malattia cardiaca malformativa che nel tempo le aveva causato un danno sempre più severo ed esteso anche al fegato. La situazione era talmente grave che la paziente era stata anche iscritta nella lista nazionale dei trapianti urgenti.

Ed è così i medici torinesi sono riusciti a trovare un donatore idoneo per entrambi gli organi in poco tempo.

L’intervento ha richiesto la collaborazione di più team contemporaneamente. Due hanno lavorato fianco a fianco nella sede del donatore nella vicina Lombardia per prelevare il cuore e il fegato, un’altra doppia équipe di cardiochirurghi ed epatochirurghi è invece rimasta a Torino per preparare la paziente all’operazione.

Mentre la donna veniva mantenuta in vita grazie alla circolazione extracorporea assicurata dalla macchina cuore-polmoni, i cardiochirurghi e gli epatochirurghi hanno eseguito il trapianto collegando il blocco cuore-fegato all’organismo della paziente e ripristinando la circolazione nel blocco multiorgano. Nel giro di poco tempo sia il cuore sia il fegato hanno immediatamente ripreso a funzionare.

A rendere ancora più complicato ed eccezionale l’intervento è stata la capacità di mantenere la normale connessione del cuore con il fegato, trapiantando il blocco come un solo organo.

Mai impiegato da nessun altro prima in Italia, questo approccio permette di minimizzare i tempi di sofferenza ischemica degli organi prima di essere trapiantati e garantisce una migliore ripresa della loro funzione subito dopo il trapianto.

L’intera procedura ha richiesto oltre dodici ore di lavoro in sala operatoria e si è conclusa con successo. Attualmente la paziente è sveglia, lucida e respira autonomamente ed è ricoverata nei reparti di Terapia Intensiva della Cardiochirurgia in attesa di essere trasferita in reparto di degenza.

Fonte | Città della Salute di Torino

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