Sara Sigismund si aggiudica il premio europeo per la Ricerca: ha scoperto come le cellule comunicano al loro interno

Sappiamo che i tumori sono provocati da cellule che iniziano a riprodursi in modo anomalo. E quando queste migrano e raggiungono altri organi, si formano delle metastasi. Non abbiamo ancora compreso del tutto invece come mai si inneschi questo meccanismo. Una ricercatrice dello IEO, la professoressa Sara Sigismund, ha però scoperto come le cellule comunichino al loro interno. Uno studio così importante che le è valso il prestigioso premio internazionale “ERC Consolidator Grant”.
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Giulia Dallagiovanna 29 Dicembre 2020
* ultima modifica il 29/12/2020
Intervista alla Prof.ssa Sara Sigismund ricercatrice presso il Dipartimento di Oncologia Sperimentale dello IEO (Istituto europeo di Oncologia) e Professore Associato all’Università degli Studi di Milano

Un tumore è provocato da cellule che iniziano a riprodursi in modo anomalo. Quando poi queste cellule migrano e raggiungono un altro organo, formeranno delle metastasi. Quello che ancora non abbiamo del tutto compreso è come mai si inneschi un meccanismo scorretto e quindi come si possa intervenire per prevenirlo. Forse però stiamo iniziando a vederci più chiaro e il merito è di una ricercatrice italiana, Sara Sigismund, e del suo team. La scoperta di come le cellule comunichino al loro interno le ha permesso di vincere il prestigioso premio "ERC Consolidator Grant", assegnato dal Consiglio Europeo per la Ricerca. Quest'anno sono stati ben 47 i progetti di ricerca italiani che si sono aggiudicati un riconoscimento tanto importante: una notizia che porta speranza alla fine di questo strano e difficile 2020.

"È stata una soddisfazione incredibile, quasi uno shock – commenta la professoressa Sigismund,  del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dello IEO (Istituto europeo di Oncologia) e Professore Associato all’Università degli Studi di Milano. – Non me l'aspettavo perché si tratta di un concorso internazionale e molto competitivo". I candidati devono infatti superare diverse fasi e vengono valutati da una commissione di 15 giudici e da reviewer esterni, che rappresentano i massimi esperti in quel campo di ricerca. Una selezione davvero molto dura.

"È uno dei riconoscimenti più importanti nella carriera di un ricercatore, anche perché permette di avere accesso a un finanziamento da 2 milioni di euro. Questo significa che per 5 anni si può proseguire il progetto, senza doversi preoccupare di trovare i fondi per pagare i collaboratori e il materiale necessario", aggiunge la professoressa Sigismund.

Il motivo per cui questo lavoro è così importante è che ha dimostrato come le cellule abbiano un sistema di comunicazione interno diverso rispetto a quello che si è sempre pensato. Sappiamo infatti che sulla loro superficie sono presenti delle specie di antenne, ovvero i recettori, il cui compito è ricevere i segnali che arrivano dall'esterno e attivare una serie di reazioni chimiche che arrivano fino al nucleo. Come forse potresti ricordarti, il nucleo è la centrale operativa di tutta la cellula. In poche parole, è qui che si decide tutto: se la cellula si può dividere e quindi proliferare, se deve produrre proteine o se deve migrare in un altro luogo.

"La nostra ricerca si concentra in particolare sui recettori dei fattori di crescita – ci spiega Sara Sigismund, – che fino a oggi si riteneva comunicassero principalmente con il nucleo, attraverso l'attivazione di una cascata di reazioni chimiche. Assieme al mio team invece abbiamo scoperto che sono anche in grado di ‘parlare' con altri organelli cellulari: i mitocondri, ovvero compartimenti all'interno della cellula deputati a svolgere determinate funzioni come la respirazione cellulare o il metabolismo e quindi la produzione di energia, e il reticolo endoplasmatico, che serve per produrre nuove proteine e funge anche da riserva di calcio".

Si è visto quindi che all'attivarsi delle antenne, questi organelli si avvicinano alla superficie cellulare (dove sono localizzate le antenne) e formano un complesso all'interno del quale interagiscono e si scambiano dei segnali. "Il recettore invia dunque lo stimolo al mitocondrio per chiedergli di produrre energia. Noi stiamo lavorando proprio per cercare di capire come avvenga di preciso la comunicazione: quali fattori e quali proteine siano coinvolte e soprattutto a cosa possa servire questa energia – prosegue la ricercatrice. – Crediamo che possa influenzare la risposta della cellula, che di solito è la divisione o la migrazione cellulare, processi per i quali serve energia, appunto. Non solo, ma sono proprio meccanismi che risultano alterati nei tumori e che favoriscono l'eccessiva proliferazione delle cellule maligne e la formazione di metastasi".

Questo studio potrebbe aiutarci a capire perché i tumori progrediscano velocemente e come mai si formino delle metastasi

Insomma, potrebbe accadere che all'interno della cellula si crei una certa confusione rispetto alle informazioni che arrivano e di conseguenza il mitocondrio produca energia in eccesso. Come una fabbrica che accelera improvvisamente il ritmo di produzione, ma senza avere gli strumenti per sostenere le nuove esigenze: i prodotti usciranno fallati o recheranno un indirizzo di destinazione sbagliato. Così accade più o meno anche con le tue cellule ed è forse per questo motivo che il tumore progredisce più rapidamente o si formano delle metastasi.

Come puoi capire, si tratta di una scoperta davvero importante, che potrebbe aprire la strada a prevenzione e cure più mirate per i tumori. A margine quindi fa piacere notare anche un altro aspetto della vita della professoressa Sigismund. "Ho tre figli e ho seguito tutto il percorso da ricercatrice in Italia – ci racconta. – Lo possiamo dire: una donna non deve scegliere tra carriera e vita privata. Certo, a volte può essere difficoltoso e nel nostro Paese servirebbe un tessuto sociale che aiuti di più le donne in questo senso. Io però ho avuto la fortuna di essere supportata dalla mia famiglia e dal mio mentore, il professor Pier Paolo Di Fiore, che mi ha aiutato nella mia crescita scientifica e professionale. E lavoro in un istituto italiano che è all'avanguardia rispetto al resto d'Europa".

Se il 2020 ha messo il mondo in pausa, il 2021 sarà l'occasione per ripartire. Nella ricerca, nella cultura e anche, speriamo, nella società. Questo riconoscimento così prestigioso ci indica la direzione che dovremmo seguire.

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