Prima di capire quali sono le tecniche di sbiancamento più efficaci è necessaria una precisazione su chi può sottoporsi a questi trattamenti e quali sono i costi. Molti credono che pulizia dei denti e sbiancamento siano la stessa cosa, in realtà la prima serve a rimuovere il tartaro e le macchie superficiali, il secondo cambia il colore dei denti per renderli più bianchi e cancellare macchie profonde. Prima di ogni sbiancamento dentale è opportuno fare una pulizia dei denti per rimuovere ogni traccia di placca e tartaro.
Nello sbiancamento dentale professionale vengono utilizzati i perossidi, composti capaci di ossidare i legami chimici delle sostanze responsabili della colorazione dei denti. Chi vuole sbiancare i denti in modo professionale può optare per due tecniche, una da fare nello studio dentistico l’altra a casa.
Il trattamento professionale alla poltrona ha una breve durata e i risultati si possono vedere già dopo una sola seduta. Questa tipologia di sbiancamento dentale è indicata sia per pigmentazioni generalizzate sulle arcate sia limitate a uno o più denti.
Il trattamento alla poltrona può avvalersi della fotoattivazione con luce alogena, LED, laser e del metodo termocatalitico ma in ogni caso il principio attivo responsabile dello sbiancamento è sempre lo stesso.
Lo sbiancamento domiciliare è di gran lunga preferito dai pazienti in quanto si effettua comodamente a casa, ma sempre sotto la supervisione di uno specialista.
In pratica il dentista prepara delle mascherine individuali in silicone morbido che il paziente dovrà indossare nelle ore notturne dopo averle riempite con un gel di perossido di carbammide. Ottenere denti bianchi con il trattamento domiciliare richiede un po’ più di tempo rispetto al trattamento fatto alla poltrona in quanto le mascherine devono essere indossate per circa 6 notti non consecutive, per evitare che i denti divengano sensibili.
Lo sbiancamento a casa è più conservativo per i denti oltre che più duraturo perchè sfrutta uno sbiancamento più graduale con perossidi ad una concentrazione inferiore. In più permette di riprendere dopo un anno lo sbiancamento semplicemente indossando le mascherine per una notte.
In moltissimi casi viene proposto ai pazienti di sbiancare i denti con il laser, tuttavia sarebbe meglio evitare questa tecnica e preferire una delle due appena descritte.
Il consiglio di non sottoporsi a uno sbiancamento dei denti con il laser non è dettato dal fatto che questa metodica sia poco efficace efficace per ottenere denti bianchi, ma dal rischio di causare seri danni ai denti. L’attivazione di perossido di idrogeno al 35% con il laser infatti provoca un maggiore innalzamento della temperature che potrebbe causare danni irreversibili come la necrosi.
In ogni caso lo sbiancamento dentale con il laser non è adatto a persone con malattie croniche o che hanno denti danneggiati, a pazienti allergici a una delle sostanze contenute nel gel, a donne incinte o che allattano.
Molto popolari sono le tecniche di sbiancamento dei denti fai da te, sicuramente più economiche dei trattamenti professionali. Avere denti bianchi con pratiche fai da te può avere più svantaggi che vantaggi, in ogni caso è sconsigliato utilizzare questi metodi per lungo tempo.
In genere per lo sbiancamento dei denti fai da te vengono usati:
Può capitare che un dente devitalizzato con il passare del tempo cambi colore e inizi a scurirsi, in questi casi è possibile sbiancarlo.
Un dente devitalizzato tende a diventare grigio/nero quando il trattamento non viene eseguito correttamente. Il cambio di colore del dente devitalizzato può essere causato da emorragia pulpare, dall’ incompleta rimozione del tessuto necrotico e dall’uso di materiali di riempimento a base di eugenolo o sali d’argento.
Dopo aver sbiancato i denti molto spesso si presenta un aumento della sensibilità dentale che può essere più intensa se le gengive sono ritirate con le radici scoperte.
In ogni caso la sensibilità dentale può essere facilmente controllata facendo sedute distanziate del trattamento e utilizzando nell’immediato dentifrici ricchi di fluoro per denti sensibili.
Inoltre può verificarsi un’irritazione dei tessuti molli, dopo trattamenti alla poltrona per l’utilizzo di alte concentrazioni di perossido. L’irritazione tende a risolversi nel giro di poco tempo senza lasciare danni. Infine è possibile avere lievi alterazioni del gusto e avvertire un sapore metallico per alcune ore.
Gli effetti collaterali dello sbiancamento dentale o dentario sono tutti generalmente transitori.
Mediamente uno sbiancamento dentale può durare fino a un anno a patto che il paziente si impegni ad avere una corretta igiene domiciliare e ad eliminare tutte quelle abitudini che tendono a macchiare i denti. A distanza di un anno si tende a perdere circa la metà del risultato ottenuto.
Nel caso in cui il trattamento utilizzato sia quello domiciliare, per mantenere il risultato può essere sufficiente indossare nuovamente le mascherine riempite di gel per una sola seduta notturna.
Il costo dello sbiancamento dei denti professionale può variare dai 400 agli 800 euro se il trattamento coinvolge l’intera arcata o dai 300 ai 600 euro per un singolo dente.