Scoliosi è il termine che indica una curva abnorme, quindi patologica, della colonna vertebrale sul piano frontale, con conseguente rotazione delle vertebre. Si parla molto di scoliosi durante la crescita, perché i bimbi sono soliti avere atteggiamenti posturali errati, come stare seduti male (quasi sdraiati sul banco) o incurvarsi in avanti per sostenere il peso della cartella di scuola. In realtà, è una malattia abbastanza rara. Perché se è vero che la maggior parte delle persone non ha curve fisiologiche “perfette”, è anche vero che solo 2 bambini su 1.000 rischiano deformità se non adeguatamente corretti.
La scoliosi è una deformità della colonna vertebrale. La normale curva fisiologica (che in realtà deve essere il più dritta possibile) della schiena potrebbe deviare lateralmente, provocando la rotazione dei corpi vertebrali. La scoliosi dunque è una curvatura anomala sul piano frontale, mentre la cifosi è un'accentuazione patologica della curvatura in avanti del torace, quindi la sezione laterale. Per essere chiari: ti accorgi della scoliosi se guardando il bambino da dietro vedi che la schiena o le spalle pendono un po' di lato o sono storte, ti accorgi della cifosi, invece, se guardando il bambino in piedi lateralmente lo vedi incurvato in avanti.
Questo disturbo non è molto frequente, quello che è diffuso è l’atteggiamento scoliotico, ovvero un postura che è non ancora patologica e ha creato deformità, ma dipende soprattutto dalla crescita. Molto spesso i bambini si sviluppano in modo poco armonico: gambe lunghe, tronco magari un po’ più corto. Tutto trova con il tempo il suo equilibrio. Ciò che conta è fare attenzione ai diversi step della crescita e curare l'atteggiamento scoliotico, che può diventare “pericoloso” tra i 12 e i 16 anni ed è maggiormente frequente tra le ragazzine.
Il gibbo è una gobba o una deformità del dorso, causata da un’alterazione della colonna vertebrale. Il più frequente è quello da cifosi, ovvero la famosa gobba di Andreotti. Può però manifestarsi in qualsiasi zona della schiena, a seguito di scoliosi deformante, fratture, cedimenti vertebrali, magari a causa di una forte osteoporosi, o per tubercolosi vertebrale.
La classificazione della scoliosi dipende dalla zona in cui la colonna vertebrale devia. Si può distinguere tra:
La maggior parte delle scoliosi è lieve e tende a non peggiorare nel tempo. Solo il 10% delle patologie si aggrava e deve essere trattato da un ortopedico.
I sintomi della scoliosi si manifestano con il tempo. Queste deformità all’inizio sono asintomatiche, poi ovviamente possono provocare dolori alla schiena. I segnali sono:
Le cause della scoliosi sono quasi sempre sconosciute, per questo motivo sono definite idiopatiche. Ovviamente, è frequente se c’è una familiarità. I bambini con genitori con la scoliosi hanno maggiori probabilità di soffrirne. È stato anche ipotizzato il gene della scoliosi, ma attualmente non ci sono abbastanza studi che lo possano confermare. Esistono poi delle anomalie neurologiche e dello scheletro molto gravi che possono causare deformità.
La diagnosi di scoliosi deve essere formulata da uno specialista, un ortopedico, che effettuerà una serie di test, come quello di flessione, per verificare eventuali deformità. Sono consigliati anche esami radiografici, come la radiografia della colonna vertebrale, la TAC o la risonanza magnetica.
La terapia per la scoliosi è diversificata in base alla gravità. Nella maggior parte dei casi è sufficiente un po’ di ginnastica correttiva associata a uno sport che potenzi i muscoli dorsali e migliori la postura, come il nuoto. Se invece la tua scoliosi è grave potrebbe essere indicato l’uso di un corsetto ortopedico, realizzato su misura, o l’ intervento chirurgico, con ha proprio come obiettivo la correzione della deformità e la rotazione della colonna vertebrale.
La prognosi è favorevole in tutti i casi lievi. La ginnastica correttiva associata a una buona attività sportiva è molto spesso l’arma più efficace, soprattutto quando sei ancora in fase di crescita. Se ovviamente è presente una deformità patologica, l’intervento chirurgico è la strada migliore. Consiste nel collegare tra loro le vertebre con delle piccole sbarre di metallo, al fine di correggere la curva ma anche fermare la malattia. I tempi di recuperare sono da 2 a 4 settimane.
Fonti| Gavazzeni; Msd Manuals