Scoperto un nuovo gruppo sanguigno: si chiama Er e potrebbe aiutare a capire i casi di incompatibilità tra madre e feto

Un team di ricercatori del National Health Service Blood and Transplant del Regno Unito hanno identificato un nuovo gruppo sanguigno chiamato Er e caratterizzato da cinque antigeni al suo interno.
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Kevin Ben Alì Zinati 12 Ottobre 2022
* ultima modifica il 14/11/2022

È stato scoperto un nuovo sanguigno. O meglio, un sottogruppo. Si chiama Er e potrebbe contribuire a capire, e potenzialmente trattare, i casi di incompatibilità sanguigna tra madre e feto o neonato che fino ad oggi erano rimasti un vero mistero per la scienza.

La scoperta porta la firma di un gruppo di ricercatori del National Health Service Blood and Transplant del Regno Unito, che hanno spiegato come questo sottogruppo, caratterizzato da cinque antigeni al suo interno, sia in grado di indurre le cellule immunitarie ad attaccare le cellule non corrispondenti, proprio come avviene nel caso di gruppi sanguigni incompatibili tra loro.

Ma andiamo con ordine. Sai bene che quasi tutti noi possiamo dividerci in base al gruppo sanguigno di appartenenza: in base all’antigene presente c’è chi è A, B, 0 o anche AB, il tutto condito dalla specifica se Rh+ (positivo) o Rh- (negativo).

Non si tratta però degli unici sistemi di classificazione delle caratteristiche del nostro sangue: ce ne sono oltre quaranta e ciascuna in grado di riconoscere i globuli rossi con cui può legarsi e quelli invece con cui non c’è compatibilità.

In quest’ultimo caso, come sai, il sistema immunitario attiverebbe la difesa producendo anticorpi irati contro quella molecola “nemica”.

Quasi 40 anni fa fu identificato un nuovo particolare antigene sulla superficie dei globuli rossi chiamato Er, di cui esistevano tre diverse forme Er-A, Er-B e Er-3.

Ampliando poi il campione di paziente fino ad arrivare a 13 persone, compreso un neonato scomparso per incompatibilità con la madre, i ricercatori sono arrivati a identificare altre due versioni dell’antigene Er (Er4 e Er5).

Si tratta di variazioni estremamente rare ma e implicate in casi di malattia emolitica del feto e del neonato: quando cioè il sistema immunitario della mamma prende il sangue del figlio.

Il team di ricercatori è stato poi in grado di individuare anche il gene che codifica le proteine della superficie cellulare: si tratta di PIEZO1, un gene già legato ad altre malattie.

Eliminandolo all’intento di una linea cellulare di eritroblasti, i precursori dei globuli rossi, hanno scoperto il gene PIEZO1 è necessario per aggiungere l'antigene Er alla superficie della cellula.

Questa scoperta potrà aiutare scienza e medicina nella diagnosi corretta di condizioni gravi e anche potenzialmente fatali come i caso di incompatibilità tra madri in gravidanza e i loro feti.

Fonte | National Health Service Blood and Transplant

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