Se sei in quarantena, hai diritto all’indennità di malattia? Ecco quando ti spetta e quando invece no

A differenza dell’ultimo periodo di lockdown, l’Inps fa un passo indietro rispetto a quanto riconosciuto finora ai dipendenti sui diritti di tutela della malattia. Per i cittadini che svolgeranno la propria attività lavorativa a casa, l’isolamento domiciliare non sarà automaticamente equiparato alla malattia. O almeno, ad alcune condizioni.
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Francesco Li Volti 12 Ottobre 2020
* ultima modifica il 12/10/2020

Malattia o quarantena? Oppure entrambe? Dover rimanere in isolamento per via del coronavirus non significa necessariamente che tu sia malato. Puoi essere entrato in contatto con una persona positiva, puoi essere a rischio e magari in attesa di un tampone oppure puoi essere stato contagiato dal coronavirus, ma del tutto asintomatico. In tutti i casi però ti starai chiedendo: stare a casa in quarantena equivale a essere in malattia? Durante quei giorni di isolamento forzato ho diritto alla retribuzione che normalmente mi spetta quando sono malato?

L'Inps ha risposto a queste domande, chiarendo in quali casi sarai considerato a tutti gli effetti in malattia. Vediamoli insieme.

Quando la quarantena è malattia

Nella nota diffusa dall'Inps è spiegato chiaramente quando, se sei in quarantena, la tua sarà considerata malattia. L'indennità di malattia è prevista solo nel caso in cui la quarantena ti sia stata imposta da un provvedimento dell'operatore di sanità pubblica. Parliamo quindi di Asl, medico di medicina generale, ospedale e non di medici specialisti privati.

Quando la quarantena non è malattia

Vediamo insieme in quali casi invece NON è riconosciuto lo stato di malattia:

  • non hai diritto all'indennità di malattia se sei un lavoratore fragile e, in caso di quarantena o sorveglianza precauzionale, stai continuando a svolgere il tuo lavoro in modalità di smart working, d'accordo con il tuo datore di lavoro
  • non hai diritto all'indennità di malattia nel caso in cui la zona in cui abiti sia interessata da un'ordinanza o un provvedimento di autorità amministrativa che ti impedisca di svolgere il tuo lavoro (come potrebbe accadere per esempio durante un lockdown, sia locale sia nazionale). In questo caso si attiverà la cassa integrazione, che era già prevista sin dal decreto che istituì le prime zone rosse durante la fase iniziale della pandemia
  • non hai diritto all'indennità di malattia se si trovi all'estero e rimani bloccato in quarantena, perché deve essere un operatore della sanità pubblica italiana a occuparsi della tua sorveglianza sanitaria
  • non hai diritto all'indennità di malattia se ti trovi già in Cassa integrazione (sia essa ordinaria, straordinaria, in deroga) o sei stai usufruendo di un fondo di solidarietà

Se tuo figlio è in quarantena

C'è poi un'altra situazione in cui potresti trovarti: se tuo figlio è venuto a contatto con persone positive ed è in quarantena, che succede? Ebbene, l'Inps lo spiega in una circolare di qualche giorno fa: in questo caso tu genitore non potrai essere considerato in malattia.

L'unica cosa a cui puoi aver diritto è il congedo Covid -19, ma solo se tuo figlio ha meno di 14 anni. Se invece è più grande di 14 anni, non ci sono alternative se non usufruire di ferie o permessi non retribuiti Attenzione però: per usufruire del congedo Covid-19,  deve essere stato messo in quarantena dalla Asl territoriale dopo un contatto positivo all’interno della sua scuola.

Fonte|INPS 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.