Secondo l’Iss l’efficacia del vaccino cala dopo cinque mesi: ecco perché è sempre più importante la terza dose

L’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità aggiornato al 7 dicembre 2021 spiega che a 5 mesi dal completamento del ciclo l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia sia nella forma sintomatica che asintomatica scenderebbe dal 74% a 39%. Inoltre, chi non ha ricevuto nemmeno una dose avrebbe un rischio di decesso di 16,6 volte maggiore rispetto a un vaccinato con la dose booster.
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Kevin Ben Alì Zinati 13 Dicembre 2021
* ultima modifica il 13/12/2021

“Perché serve la terza dose?”. Probabilmente è la domanda che ti sta ronzando in testa in queste settimane, alla vista di amici e parenti immersi nell’iter di prenotazione per il proprio terzo giro di iniezioni anti-Covid.

Per alcuni è una questione di Green pass: con l'introduzione del cosiddetto super Green pass, la durata della certificazione verde è stata ridotta nuovamente a 9 mesi e chi si è vaccinato nei primi mesi dell’anno rischia di vedere il lasciapassare per la normalità scadere proprio sotto le feste.

L’importanza della terza dose, tuttavia, è da ricercare nell’efficacia del vaccino. Che dopo cinque mesi è destinata a calare in maniera netta, fino al 39%. Il richiamo, però, sarebbe capace di far ritornare la protezione contro una forma grave di Covid-19 a un buonissimo 93%.

Lo conferma l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità che una volta di più conferma come la vaccinazione anti-Covid sia sempre più l’ago della nostra bilancia dal moneto che i non vaccinati hanno un rischio di morte per Covid ben 16 volte più alto rispetto a chi ha ricevuto le tre dosi.

Efficacia del vaccino

Il report dell’Iss, pubblicato l’11 dicembre e aggiornato al 7 dicembre, conferma che complessivamente l’efficacia dei vaccini nell’evitare il contagio al momento è del 65%, dell’88,7% nell’evitare le ospedalizzazioni, del 93,5% nell’evitare i ricoveri in terapia intensiva e dell’89,2% nell’evitare i decessi.

Lo spartiacque per l’efficacia della vaccinazione sembra però stabilito intorno ai 5 mesi dal completamento del ciclo: una volta passato questo lasso di tempo, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia sia nella forma sintomatica che asintomatica scenderebbe dal 74% a 39%.

Un calo non indifferente compensato, almeno in parte, da due aspetti. Innanzitutto la capacità del vaccino di proteggerci da una forma severa del Covid-19 che, secondo l’Iss, resterebbe comunque alta. Rispetto al 93% raggiunto dai vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi, oltre questo soglia scenderebbe infatti “solo” all’84%.

E poi l'assoluta efficacia della terza dose. Nei vaccinati con dose aggiuntiva/booster, ha spiegato l'Istituto, l’efficacia del vaccino nel prevenire la diagnosi e casi di malattia severa salirebbe rispettivamente al 77% e al 93%.

Il ruolo determinante della terza dose è inoltra certificato dal calo dei contagi fra gli operatori sanitari, che aveva continuato ad aumentare per tutta l’estate: la percentuale di positivi è scesa al 1,9% rispetto al 2,1% della settimana precedente.

Parlando di mortalità e rischio, l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità ha messo in luce ancora una volta il ruolo determinante della vaccinazione anti-Covid.

Chi non ha ricevuto nemmeno una dose, infatti, avrebbe un rischio di decesso di 16,6 volte maggiore rispetto a un vaccinato con la terza dose. Non solo: il rischio sarebbe di 11,1 volte maggiore rispetto a un vaccinato con due dosi da meno di 5 mesi e di 6,9 volte maggiore rispetto a una persona che ha concluso il proprio ciclo primario da più di 5 mesi.

L’andamento dei contagi

Tra il 22 novembre e il 5 dicembre si è registrato un aumento dell'incidenza dei contagi in tutte le fasce d’età, in particolare nella popolazione scolastica: il 27% dei casi totali diagnosticati è appunto nella popolazione sotto i 20 anni.

Nel dettaglio, scrive l’Iss, il 51% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni, il 33% nella fascia 12-19 anni e solo il 10% e il 6% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni.

Ci sono però da considerare due punti. E cioè che la popolazione scolastica è anche una di quelle più soggette a controlli e tamponi e in più, la fascia tra i 5-11 è quella attualmente fuori dalla campagna di vaccinazione che, però, partirà il 16 dicembre.

Fonte | Iss

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