Segui una dieta con un indice glicemico alto? Il rischio di ictus o infarto è dietro l’angolo

Un nuovo studio svolto su quasi 140mila volontari ha dimostrato che, a prescindere dalla componente genetica, un’alimentazione con un alto indice glicemico sarebbe associata ad un aumento del rischio di eventi cardiovascolari avversi e anche di morte.
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Kevin Ben Alì Zinati 28 Aprile 2021
* ultima modifica il 11/05/2021

Quando si parla di alimentazione e salute, la parola d’ordine che devi tenere a mente è una: abbassare. Tenere basso, contenuto e limitato l’indice glicemico della tua dieta.

Secondo un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, un indice glicemico alto può avere come potenziale conseguenza è l’aumento del rischio di patologie cardiovascolari come l’infarto del miocardio, l’ictus, l’insufficienza cardiaca o, nel caso peggiore, perfino il rischio di una mortalità più elevata.

Come ti abbiamo già spiegato, l‘indice glicemico è un valore per calcolare la velocità con cui il tuo corpo è in grado di digerire i carboidrati presenti in un alimento, trasformandoli in glucosio. Minore è il numero, minore è l'impatto del cibo sullo zucchero nel sangue e quindi sulla glicemia.

Un alimento con un indice glicemico alto ha come effetto un elevato picco di glucosio dopo il suo consumo, al contrario un cibo che possiede invece un basso indice glicemico determina un rilascio di glucosio più lento.

Nel loro studio, i ricercatori hanno coinvolto quasi 140mila volontari tra i 35 e i 70 anni e attraverso una serie di questionari, nel successivo follow-up medio di 9,5 anni, hanno raccolto dati sulle abitudini alimentari, sullo stile di vita, la storia sanitaria e l’uso di farmaci oltre ai dati su peso, altezza, circonferenza vita e pressione sanguigna.

Tra i paesi di provenienza dei partecipanti, 4 erano ad alto reddito, 11 a reddito medio e 5 paesi a basso reddito: il fattore socio-economico, come sai, influenza e in certi casi determina le scelte alimentari di ciascuno di noi.

Durante il follow-up vi sono stati dei decessi, oltre 8mila, così come gli eventi cardiovascolari (8.252). Dopo aver ripulito i dati e compiuto gli aggiustamenti per i fattori confondenti, i ricercatori hanno osservato che una dieta con un alto indice glicemico era associata ad un aumento del rischio di eventi cardiovascolari e morte: lo stesso valeva sia nelle persone con patologie cardiovascolari pregresse sia nei pazienti sani.

Hanno poi scoperto che la composizione genetica non avrebbe alcuna influenza e che l’origine del rischio cardiovascolare è da ricercare soltanto nelle conseguenze legate all’indice glicemico degli alimenti.

Non solo: i ricercatori hanno anche scoperto che chi aveva un indice di massa corporea più alto aveva anche un rischio maggiore di effetti avversi con una dieta ad alto indice glicemico. Con l'aumento dell'IMC, una persona con un indice glicemico elevato può anche sperimentare un aumento della risposta glicemica postprandiale e resistenza all’insulina.

Al contrario, i pazienti che avevano consumato una dieta con un indice glicemico e un carico glicemico basso, avevano invece un rischio inferiore di malattie cardiovascolari e morte.

La strada verso una corretta e sana alimentazione, dunque, è sempre più tracciata.

Fonte | "Glycemic Index, Glycemic Load, and Cardiovascular Disease and Mortality" pubblicato l'8 aprile 2021 sulla rivista New England Journal Of Medicine

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