Le api sono tra gli insetti che più abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare. Certo, lo stiamo facendo con un certo ritardo, dal momento che si tratta ormai di una specie a rischio estinzione, ma quanto meno ci siamo arrivati. E tra le tante attività per le quali si rendono utili, ce ne potrebbe essere una che davvero non avremmo mai sospettato: fiutare la presenza del Covid-19 in un sospetto positivo. Lo ha ipotizzato il Wageningen Bioveterinary Research, nei Paesi Bassi, assieme alla start-up InsectSense (e la consulenza scientifica dell'Université Paul Sabatier di Tolosa, in Francia) e i primi risultati delle loro sperimentazioni – al momento solo con modelli animali – sembrano dargli ragione.
Le 150 api coinvolte hanno ricevuto un vero e proprio addestramento di qualche minuto, che prevedeva una ricompensa zuccherina ogni volta che venivano esposte all'odore di un esemplare di visone infetto. Così, hanno imparato a mostrare la loro piccola lingua ogni volta che avvertivano quello specifico sentore. A quel punto, hanno cominciato ad estrarla ogni volta che lo percepivano, anche senza ricevere acqua e zucchero.
Diverse api sono state in grado di individuare tutti gli animali positivi che i ricercatori hanno presentato loro, mentre il numero dei falsi positivi è stato piuttosto ridotto. E da quello che si legge sul sito dell'istituto, anche i successivi trials con gli esseri umani hanno prodotto buoni risultati.
Devi sapere infatti che quando una persona ha contratto una specifica malattia, emana nell'aria delle particelle volatili che hanno un loro preciso odore. Per il nostro olfatto non è percepibile, ma alcuni animali come i cani e, a quanto pare, anche le api sono in grado di avvertirlo chiaramente. La loro sensibilità è pari a parti per trillione e infatti riescono a individuare la presenza di un fiore a chilometri di distanza.
Lo scopo di tutto il lavoro è quello di ideare un macchinario che sia in grado di addestrare le api in modo che questi insetti possano essere utilizzati da tutti per individuare più facilmente una persona positiva. Diventerebbero particolarmente utili soprattutto nei Paesi più poveri, dove non sempre ci sono fondi a sufficienza per garantire un adeguato numero di tamponi. Certo, verrebbe da chiedersi se sia proprio il caso di ricorrere a questi insetti già così fortemente sotto stress a causa dell'azione dell'uomo.
Fonte| Wageningen Bioveterinary Research