La setticemia: i sintomi e le cause di come le infezioni diventano mortali

La setticemia è una grave infezione, che può avere esiti letali se non curata tempestivamente. Può essere causata da batteri, ma anche da virus, funghi o protozoi e colpisce soprattutto i soggetti fragili, quindi gli over 65, le persone con un deficit immunitario o chi ha appena subito un’operazione.
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Giulia Dallagiovanna 12 Aprile 2023
* ultima modifica il 11/10/2023

La setticemia è la conseguenza, in alcuni casi mortale, di un processo infettivo. Se non riconosciuta e trattata tempestivamente può portare allo shock settico o shock setticemico. 

Cos'è la setticemia

La setticemia è processo infettivo acuto causato da passaggio di germi patogeni nel sangue, che a loro volta sono coinvolti in focolai infettivi localizzati. Ma cerchiamo di rendere più semplice come si sviluppa questa malattia. Parti da un’infezione locale, come una ferita non adeguatamente curata: potrebbe infettarsi e far circolare delle sostanze chimiche causando un’infiammazione sistemica. Quest’infiammazione provoca la formazione di microscopici trombi che impediscono all’ossigeno e alle sostanze nutritive di raggiungere i vari organi provocandone l’esaurimento e quindi mettendoli fuori uso. Quali organi? Purtroppo non puoi prevederlo: può essere uno solo, come possono compromettersene diversi. È una complicazione gravissima, che può avere un’evoluzione variabile. In alcuni casi è fatale.

Cos'è la sepsi

Il termine sepsi talvolta viene usata come sinonimo di setticemia. In realtà si parla di setticemia quando indica lo specifico caso in cui la sepsi è accompagnata da batteriemia (sepsi batteriemica) invece che da altri tipi di infezioni.

La sepsi può essere causata da batteri, ma anche da virus, funghi o protozoi. In Europa si verificano circa 400 casi di sepsi su 100.000 abitanti ogni anno. I dati relativi all’Italia non sono confortanti: ogni anno ci sono circa 60mila morti per questo problema.

Setticemia e batteriemia sono a loro volta due cose diverse: la batteriemia è un termine usato per indicare la presenza di un'occasionale invasione di germi nel circolo sanguigno, mentre nella setticemia la presenza nel sangue di germi è non solo in numero elevato ma dura un periodo prolungato. La batteriemia, inoltre, può essere asintomatica.

Cosa la causa?

La causa delle setticemia è rappresentata soprattutto da infezioni batteriche del sangue. I principali responsabili di sepsi sono gli stafilococchi meticillino-resistenti, la Candida spp., la Klebsiella spp., gli Escherichia coli e la Pseudomonas spp. Chi si ammala? Può colpire chiunque ma è più pericolosa per le persone con più di 65 anni, con un sistema immunitario compromesso o che hanno subito interventi o a cui sono stati impiantati dispositivi quali catetere o tubo endotracheale, che possono svolgere da veicolo infettivo.

Chi è più a rischio

I fattori di rischio per la setticemia sono principalmente associati all'età e alle condizioni del proprio sistema immunitario. I pazienti più esposti sono infatti i bambini che hanno meno di un anno e gli anziani over65. Anche le donne in gravidanza devono prestare particolare attenzione a questa infezione.

Naturalmente risultano molto a rischio anche i pazienti fragili, come quelli immunocompromessi (che hanno subito trapianto o che devono sottoporsi a chemioterapia, ad esempio), chi è già ricoverato in terapia intensiva, chi ha dovuto ricevere l'impianto di dispositivo invasivo, come un catetere, e chi ha patologie che lo predispongono allo sviluppo di infezioni.

Per quanto riguarda la sepsi, ovvero la più grave complicanza della setticemia, l'aumento del rischio è associato soprattutto al generale invecchiamento della popolazione, alla sempre maggiore diffusione di batteri resistenti agli antibiotici, e dall'indebolimento del sistema immunitario che può subentrare in seguito a cure come trapianti e chemioterapie.

Quali sono i sintomi?

I sintomi iniziali della setticemia devono essere intercettati subito, perché degenerano molto rapidamente. È quindi fondamentale recarsi subito in pronto soccorso per richiedere l'intervento di uno specialista. Il rischio infatti è quello di arrivare alla sepsi, una malattia potenzialmente letale, che insorge in seguito a un'infezione e si verifica quando il sangue risulta invaso dai batteri (o più raramente da virus o funghi) che hanno provocato la setticemia.

I primi sintomi della setticemia dunque sono:

La scarsa minzione può apparire soprattutto quando subentra la sepsi, che di solito viene diagnosticata in presenza di sintomi come un cambiamento improvviso dello stato mentale, l'alterazione delle funzionalità cardiache o la rapida diminuzione della concentrazione di piastrine.

I sintomi dello shock settico

Lo shock settico è una condizione molto pericolosa, per la quale circa la metà dei pazienti arriva al decesso. È la complicanza più grave della sepsi, la sua ultima fase. Si può riconoscere da sintomi come pressione bassissima e mancata risposta ai trattamenti. Devono inoltre essere già presenti le manifestazioni associate alla setticemia o alla sepsi grave.

La setticemia nei bambini

La setticemia nei bambini piccoli è abbastanza rara. Ha un’incidenza di 0,56 casi per mille ed è più elevata nei primi 12 mesi di vita, dove l’incidenza cresce a 5,6 casi per 1000 bambini per scendere a 0,20 casi tra 10 e 14 anni. Purtroppo è la causa più comune di morte neonatale, soprattutto se tuo figlio è nato prima del termine. Può manifestarsi tre giorni prima o anche tre giorni dopo la nascita. Quali sono i sintomi?

  • pelle pallida o bluastra
  • letargia
  • freddo al tatto
  • aumento della velocità di respirazione
  • comparsa di un’eruzione cutanea che non scompare alla pressione di un bicchiere
  • convulsioni

La diagnosi

Il vero problema della setticemia è la diagnosi, che spesso non è tempestiva perché i sintomi non sono semplici e facilmente riconducibili a una sovra-infezione. È importante fare una serie di esami del sangue  (VES, PCR, emocromo, emocoltura, esami delle urine, analisi delle secrezioni dell’apparato respiratorio ecc.) e strumentali (radiografie, TAC, ecografia, risonanza magnetica ecc.)

Qual è la terapia?

La terapia della setticemia è complessa perché bisogna capire da dove parte l’infezione, quale agente patogeno ne è responsabile e se ha compromesso degli organi. Sicuramente ti saranno prescritti degli antibiotici ad ampio spettro, somministrati tramite flebo; poi i medici – una volta formulata la diagnosi e avuti gli esiti degli esami – provvederanno a somministrare farmaci più specifici come i vasopressori (per combattere l’ipotensione arteriosa), i corticosteroidi, l’insulina, i farmaci modulatori del sistema immunitario, gli analgesici o i sedativi. Potrebbe essere necessario anche un intervento, per rimuovere chirurgicamente la zona infettiva d’origine.

Il decorso

La setticemia ha un decorso molto variabile e talvolta estremamente veloce. È importante intervenire molto rapidamente affinché l’infezione non comprometta gli organi. Per identificare e trattare la sepsi serve molta attenzione in poco tempo: da una a tre ore, anche se alcuni esami richiedo fino a tre giorni per essere pronti. In caso si sospetto, è deve agire entro le 12 ore dall’insorgenza dei sintomi, ogni ora di ritardo nella somministrazione della corretta terapia antibiotica fa aumentare il rischio di morte del 7%.

È mortale?

La setticemia può essere mortale e purtroppo le percentuali sono molto elevate. In caso di setticemia lieve il rischio di morte è del 15%, si sale al 30-35% in caso di setticemia grave e si supera il  50% se subentra lo shock settico. La buona notizia è che non si tratta di un'infezione contagiosa e non si può trasmettere da uomo a uomo. Può però essere veicolata dalle mani non pulite dei professionisti (medici e infermieri) e dei visitatori e attraverso ferite infette. Ecco perché un paziente settico viene generalmente isolato e si devono osservare delle regole igieniche importanti. Sono invece contagiose alcune delle patologie che possono portare alla sua insorgenza (dalla polmonite alla meningite, dalla encefalite a un'infiammazione delle alte vie respiratorie).

Si può prevenire?

La setticemia si può prevenire. La prima cosa che devi fare è cercare di prevenire alcune infezioni apparentemente banali, come l’influenza, che possono causare sepsi. In che modo? Prima di tutto vaccinandosi (per esempio contro il virus influenzale), poi lavandosi sempre bene le mani e disinfettando graffi e ferite. Se ti accorgi di avere la febbre, di essere disorientato, di avere la tachicardia, forte dolore ed essere scosso da brividi, recati subito al pronto soccorso.

Fonti| Cambridge; Ospedale Niguarda; WHO

(Scritto da Valentina Rorato il 10 dicembre 2019)
(Modificato da Giulia Dallagiovanna il 12 aprile 2023)

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