
Hai mai sentito parlare della Sindrome di Asherman? Ti anticipiamo che è una patologia femminile perché va a colpire il sistema riproduttivo della donna. Conosciamola insieme.
Parliamo di Sindrome di Asherman indicando una patologia che vede crearsi una serie di aderenze o di tessuto cicatriziale all’interno di utero o cervice. In sostanza si tratta dell’ispessimento di tessuto che però può avere varie caratteristiche e dimensioni, ecco perché ogni situazione è soggettiva sia nella tipologia di trattamento che nell'approccio.
La causa principale è un danno che l’endometrio femminile ha subìto con conseguente fusione delle aree danneggiate. Le cause quindi possono essere:
Non è semplice riconoscere la Sindrome di Asherman perché i sintomi possono essere scambiati per “problemi normali”, per esempio nel caso di mestruazioni con flussi scarsi o dolori, si potrebbero imputare a un cambiamento nelle proprio ciclo mestruale e non a problemi specifici interni.
Attenzione al dolore perché, anche se capita esclusivamente nei casi più seri, la formazione di aderenze potrebbe bloccare anche il flusso e quindi causare un ristagno di sangue nelle tube di Falloppio.
Non si può verificare la presenza di lesioni o aderenze dalla semplice e più comune ecografia, ecco perché qualora si notassero sintomi sospetto o si faticasse nella ricerca di una gravidanza gli esami consigliati sono:
La cura dipende molto dalla causa iniziale, dalla serietà della situazione ma anche da fattori che sono solo ed esclusivamente soggettivi come la volontà, o meno, di intraprendere gravidanze.
A livello generale possiamo dire che le aderenze possono essere rimosse per via isteroscopica, diversa, invece, è la situazione nel caso in cui il quadro che si presenta mostra un’occlusione delle tube di Falloppio, il coinvolgimento dell'endometrio profondo o il trauma miometriale, in questi casi sarà necessario più di un intervento chirurgico ed è possibile che venga associata una terapia ormonale.
Sono disponibili anche farmaci per far sì che l’endometrio non proliferi, ossia che non cresca eccessivamente e, nello specifico, parliamo di terapia ad estrogeni, con progestinico e vasodilatatori. Questo stratagemma serve proprio per evitare la formazione e la crescita di aderenze. Sicuramente il consiglio è quello di sottoporsi a controlli regolari.
Fonte| Medtronic