Sindrome metabolica: come riconoscere l’insieme di condizioni che ne sono all’origine

La sindrome metabolica è un insieme di condizioni che possono aumentare il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, ictus, diabete e altri gravi problemi: esaminiamo insieme come riconoscerla, che sintomi causa e quale è il trattamento migliore da adottare.
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5 Gennaio 2023 * ultima modifica il 05/01/2023

Il trattamento principale e più efficace della sindrome metabolica è la prevenzione, ossia l’adozione di determinati comportamenti volti a migliorare lo stile di vita.

Cos’è

Con sindrome metabolica ci si riferisce a una situazione molto comune in cui diversi disturbi si presentano in concomitanza, aumentando il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, aterosclerotiche, neurologiche e diabete di tipo 2.

Per definirla sindrome metabolica dovranno presentarsi tre condizioni in contemporanea fra le seguenti:

  • obesità centrale, che rappresenta il segno più comune, con la “conformazione a mela” dell’addome;
  • valori di trigliceridi alti;
  • valori di lipoproteine (HDL) bassi;
  • glicemia a digiuno alta;
  • ipertensione arteriosa.

La concomitanza di diversi segni implica gravi complicanze sulla salute del paziente.

Le cause

Alcuni fattori che possono incidere nel presentarsi della sindrome metabolica possono essere:

I primi due casi, sovrappeso e mancanza di attività fisica, possono essere controllati, mentre il fattore genetico purtroppo no. Tra i fattori genetici che possono causare la sindrome metabolica troviamo:

  • età: con l’avanzare dell’età è più probabile che possa manifestarsi;
  • ereditarietà: è più probabile il rischio di sindrome metabolica se altri nella famiglia soffrono di diabete o sindrome metabolica;
  • sesso: si presenta soprattutto negli uomini, più inclini ad accumulare grasso nell’addome, e nelle donne dopo la menopausa, a causa dei livelli ormonali alterati.

Altri fattori di rischio che possono causare la sindrome metabolica possono essere:

I sintomi

L’obesità centrale comporta un accumulo di tessuto adiposo intorno alla vita, soprattutto negli uomini, e si tratta di un segno distintivo della sindrome: la presenza di molto grasso nella zona dello stomaco rappresenta un fattore aumentato di rischio per patologie cardiache rispetto all’accumulo di grasso in altre parti del corpo.

L’obesità favorisce l’insulino-resistenza, ossia quando le cellule dell’organismo diminuiscono la sensibilità all’azione dell’insulina, e quindi non reagiscono adeguatamente alla sua presenza. L’insulino-resistenza a lungo andare provoca danni vascolari, predisponendo il paziente a ipertensione e a danni all’endotelio (il tessuto che ricopre internamente i vasi sanguigni). L’ipertensione influisce negativamente su diverse funzioni dell’organismo, predisponendo a patologie cardiache, ictus e insufficienza renale; i danni endoteliali, invece, possono causare aterosclerosi.

Un basso livello di colesterolo buono (HDL) può causare problemi cardiaci: l’HDL aiuta anche a rimuovere il colesterolo cattivo (LDL). I trigliceridi alti aumentano anch’essi il rischio di maggiori livelli di LDL.

La glicemia alta può causare:

  • aumento della sete;
  • aumento della minzione;
  • vista offuscata;
  • stanchezza.

La diagnosi

Un’anamnesi e un esame approfondito sono fondamentali per riconoscere la condizione: il principale segno della sindrome metabolica è infatti rappresentato dalla circonferenza della vita causata dall’adipe, riscontrabile già in sede di esame. È importante ottenere la storia del paziente in fatto di predisposizione a malattie genetiche, in quanto alcune di esse potrebbero avere un ruolo nell’insorgenza della sindrome metabolica. Anche conoscere lo stile di vita del paziente è molto importante, in quanto molti comportamenti possono predisporre allo sviluppo della sindrome.

A seguito delle informazioni ottenute sarà necessario effettuare degli esami di laboratorio e test, tra cui:

  • misurazione della pressione arteriosa;
  • analisi del sangue con screening dell’insulino-resistenza e del diabete;
  • profilo lipidico per la valutazione dei trigliceridi e delle lipoproteine;
  • pannello metabolico di base (BMP) per i livelli di glucosio e valutare la disfunzione renale.

La cura

Il trattamento mirerà innanzitutto a una corretta informazione sullo stile di vita da adottare: essendo l’obesità e la sedentarietà condizioni che contribuiscono all’insorgere della sindrome metabolica, è molto importante prevenirla adottando degli accorgimenti validi per una vita sana, come assumere una dieta corretta che permetta di perdere il peso in eccesso, effettuare esercizio fisico e astenersi dal fumo e dall’alcol. Di fondamentale importanza, pertanto, è cercare di ridurre i fattori di rischio cardiovascolare, tra cui l’ipertensione arteriosa.

Secondariamente, quando è necessario, verranno trattati i livelli alti di trigliceridi, principalmente con la somministrazione di statine, fibrati per ridurre il colesterolo e vitamina B3 per favorire la circolazione sanguigna.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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