Sinestesia: quando le lettere hanno un colore, le parole un sapore e i suoni diventano dipinti

Percepire contemporaneamente due stimoli sensoriali diversi ma scatenati dallo stesso elemento. Associare un colore a ogni lettera, a ogni parola, sentire odori e sapori quando si nomina una persona o un oggetto, riuscire a trasformare in arte pittorica qualcosa di invisibile come la musica. È questo ciò che accade quando si ha a che fare con la sinestesia.
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Kevin Ben Alì Zinati 21 Agosto 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

La sinestesia è un processo percettivo molto particolare in cui più sensi vengono sovrapposti contemporaneamente. Non a caso, il termine deriva dalle parole greche syn (insieme) e aisthánomai (percepire), e determina una percezione simultanea di più sensazioni scatenate però da un unico elemento.

In poche parole, chi ha la sinestesia associa spontaneamente uno stimolo sensoriale a un altro, anche se completamente diverso e senza un reale collegamento. Ad esempio, a un suono può essere associato un colore, a un’immagine un profumo, o viceversa.

Tipi di sinestesia

Come abbiamo già specificato, la sinestesia può manifestarsi attraverso varie forme, che comprendono tutti e cinque i sensi. Quindi le associazioni sinestetiche possono avvenire associando colori, suoni, percezioni tattili, sapori e odori. Le più comuni sono:

  • Sinestesia grafema-colore. Quando vengono associati dei colori a numeri e lettere dell’alfabeto, ma non solo: anche intere parole possono assumere delle colorazioni specifiche.
  • Sinestesia tattile. Si presenta quando, alla vista di qualcuno che prova delle sensazioni fisiche, si percepisce la stessa sensazione nelle medesime parti del corpo.
  • Sinestesia lessicale-gustativa. Quando a una parola viene associato un determinato gusto, a volte anche piuttosto forte.

Casi storici di sinestesia

Per chi non ci ha mai avuto a che fare, sembra impossibile che qualcuno possa davvero sentire il sapore delle parole oppure assegnare in modo spontaneo un colore a ogni giorno della settimana. Eppure non si tratta di una caratteristica rara come verrebbe da pensare. La sinestesia, infatti, nelle sue forme più leggere interessa circa una persona su 23, mentre si pensa che la sua versione più totalizzante colpisca circa un individuo ogni 200. Ma naturalmente si tratta di numeri poco precisi dal momento che, non essendo un vero e proprio disturbo, non è detto che venga riconosciuto e registrato in tutte le persone che ci convivono.

Ci sono alcuni casi storici di sinestesia. Viene abbastanza spontaneo, per esempio, associare questa particolarità sensoriale al mondo dell’arte. Infatti, è impossibile non riconoscere la possibilità di sovrapporre le sensazioni come una vera e propria marcia in più in campo pittorico, musicale e letterario. La pittrice americana Melissa McCracken, ad esempio, trasforma le sue canzoni preferite in meravigliosi dipinti.

Anche storicamente il mondo dell’arte è costellato di individui sinestetici, che nel corso della loro storia hanno più volte affermato di provare sensazioni che, sebbene la sinestesia non fosse ancora celebre, potrebbero tranquillamente esservi ricondotte.

  • Aleksandr Nikolaevič Skrjabi: compositore e pianista russo, a causa della sinestesia associava i colori ai vari toni armonici della scala atonale
  • Vladimir Nabokov: lo scrittore russo riconosceva distintamente un colore per ciascuna lettera dell’alfabeto, manifestando quindi la propria sinestesia grafema-colore. A sostegno della tesi dell’origine genetica della sinestesia, va sottolineato che ne erano soggetti anche la moglie, la madre e il figlio.
  • Duke Ellington: il celebre jazzista percepiva un colore per ogni nota in base a ciascun componente della band che lo accompagnava.
  • Pharrell Williams: il musicista e performer ha dichiarato di riuscire a vedere distintamente i brani che ascolta.
  • Vasilij Vasil'evič Kandinskij: il pittore riusciva a vedere la musica, e questo lo portò a sviluppare la forma di pittura astratta che l’ha portato al successo.
  • Vincent Van Gogh: secondo il contenuto di alcune lettere inviate al fratello, Van Gogh associava le opere di altri artisti al timbro di determinati strumenti musicali.

La sinestesia è genetica?

Le origini della sinestesia oggi non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, è quasi certo che almeno in parte siano da reperire nei geni. Infatti, è piuttosto comune che un individuo sinestetico abbia ereditato queste percezioni da altri membri della sua famiglia.

Impatto sulla vita quotidiana

La lettera A è rossa, la B è verde, la parola “casa” sa di zucchero e Money dei Pink Floyd è, dal primo all’ultimo minuto, un vortice di tempere dai colori freddi. Il nome Diego è una virgola, Carla è un albero e il giovedì è un giorno viola.

Probabilmente quelle che hai appena letto ti sembrano soltanto frasi buttate lì senza un minimo senso logico ma per chi vive con la sinestesia il mondo funziona esattamente così. Per alcune persone, queste parole non solo hanno un significato reale, ma rappresentano esempi concreti di ciò che ogni giorno percepisce. Mentre parla, mentre ascolta, mentre pensa.

Come si vive con la sinestesia? Secondo alcuni questo disturbo non interferisce con la vita quotidiana e anzi, spesso l'esperienza è considerata addirittura piacevole.

Come per tutte le condizioni e i disturbi, una risposta univoca tuttavia non c'è perché tutto dipende dalla soggettività di ciascuno. Possiamo però provare a fare degli esempi che ovviamente non possono (e non vogliono) provare a spiegare con precisione cosa significa essere sinestetici: possono tuttavia aiutarci a farci un'idea un po' più completa.

Percepire uno stimolo visivo contemporaneamente anche come stimolo gustativo o in un'altra forma, per esempio, potrebbe essere un fortissimo spunto di creatività. Studi scientifici infatti da anni indagano il rapporto sensoriale tra suoni e colori supponendo l'esistenza di una connessione reale tra sinestesia e arte: non è un caso che molti artisti siano stati riconosciuti come sinestetici.

Se però pensi alla sinestesia tattile, le cose potrebbero essere leggermente diverse. Sentire il dolore degli altri come se fosse il proprio potrebbe essere un'esperienza estrema e troppo forte per qualcuno. In ogni caso, se soffrissi di questo disturbo e la sovrapposizione di più sensi contemporaneamente ti creasse più disagi che benefici, è bene che tu ri rivolga al tuo medico per costruire insieme il modo migliore per affrontare la convivenza con la sinestesia.

Come si diagnostica la sinestesia

Ad oggi devi sapere che non è stato stabilito un metodo univoco e ufficiale per diagnosticare questo disturbo neurologico, non c'è un test o un esame insomma. Ci sono però dei piccoli indizi che ciascuno di noi può utilizzare per provare a riconoscere la presenza della sinestesia.

Considera, per esempio, che le percezioni di una persona con questo disturbo escono dal suo corpo: le immagini prendono forma nello spazio quindi il suo "vedere" il colore rosso si trasforma in un'immagine proiettata all'esterno e, soprattutto, è sempre uguale. Significa che se per una persona la lettera A è rossa, lo sarà sempre. In più, la percezione è sempre generica e non complessa.

Fonte| Neuroscienze

(Articolo scritto da Sara Del Dot il 13 marzo 2019
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 10 agosto 2023)

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