
Dalla somministrazione di farmaci salvavita a quella di trattamenti cronici fino alla gestione della terapia durante la fase post-operatoria: l’utilizzo di una siringa è così vasto, variegato e importante che ognuno di noi ne conserva sicuramente almeno una nello sportello dei medicinali in bagno.
Come tutti i dispositivi medici però, anche le siringhe sono estremamente delicate. Possono rompersi o danneggiarsi durante il trasporto dalla farmacia a casa, per esempio, oppure possono nascere già difettose a causa di anomalie nei processi produttivi.
Una volta estratta dalla confezione, è dunque necessario controllarla con attenzione prima di utilizzarla e verificare che tutti i suoi componenti siano in condizioni perfette.
Questo vale sia nel caso di una siringa pre-riempita, come possono essere quelle per la somministrazione di un vaccino o di eparina, sia che si tratti di siringhe tradizionali da riempire autonomamente con uno o più farmaci.
Un’iniezione sbagliata o eseguita in maniera non sicura può esporre a rischi chi la effettua tanto quanto chi la riceve. Può capitare insomma di ritrovare una siringa danneggiata o magari anche rotta, e in quel caso sapresti cosa fare?
La dottoressa Chiare Speroni, farmacista, ci ha spiegato che i danni tendenzialmente possono colpire l’ago della siringa, lo stantuffo con cui si compire e spinge il medicinale al suo interno oppure il corpo stesso del dispositivo.
“Se si dovesse rompere l’ago, la siringa non può essere più utilizzata perché si può rischiare di danneggiare il tessuto della persona a cui si deve fare l’iniezione” ha ricordato la dottoressa Speroni, sottolineando che anche l’operatore sanitario corre più di un rischio perché con uno strumento rotto o danneggiato potrebbe finire per tagliarsi o procurarsi delle ferite.
Qualche volta potrebbe anche rompersi lo stantuffo. Una situazione a cui serve prestare molta attenzione, specialmente nel caso delle siringhe pre-riempite: “In questo caso si deve gettare via tutto perché c’è il rischio di contaminazione. Se la siringa è vuota si finisce per azzerarne la sterilità, se è pre-riempita di un composto vaccinale o altre sostanze si ha la fuoriuscita del materiale stesso o la sua contaminazione cotangenti esterni, che ne aletterebbero la composizione e quindi la sicurezza”.
Se invece difettosa o danneggiata fosse il corpo centrale della siringa, il rischio è quello di perdere completante il materiale prelevato.
Il pericolo più grande quando si ha a che fare con una siringa rotto, difettosa o danneggiata è comunque rappresentato dalle bolle d’aria. “Una volta iniettate con la siringa, queste possono finire nel tessuto finendo per creare danni”. Se queste quantità di aria finissero nei vasi arteriosi del cervello, per esempio, potrebbero anche favorire l’insorgenza di un ictus o di pericolose embolie.
Uguali rischi si corrono quando si sbaglia a preparare la siringa. Con quelle pre-riempite non c’è grosso margine di errore perché non bisogna fare nulla se non controllare che non ci siano bolle d’aria. “Quando invece la si deve preparare da zero, bisogna star attenti a prelevare in maniera costante e lenta il medicinale – ha concluso la dottoressa Speroni – Se si tratta di una sola sostanza basta portare a volume la siringa facendo uscire un paio di gocce e controllando che non ci siano bolle d’aria. Se invece bisogna caricare due sostanza da miscelare servirà un’attenzione maggiore perché i due farmaci siano i conservati nel modo giusto e non diano origine a precipitati”.