La nuova possibile soluzione contro le infiammazioni croniche risiederebbe nelle potenzialità di un anticorpo naturale. Sì, perché non stimolerebbe solo le cellule T regolatorie immunosoppressive del tuo corpo, responsabili dello spegnimento dell’infiammazione in corso: il nuovo anticorpo potrebbe, infatti, rappresentare anche la base per terapie contro i disturbi infiammatori cronici meno tossiche e distruttive per il sistema immunitario. La scoperta del team di ricercatori del Laboratorio di Immunobiologia del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School, è stata descritta sulla rivista Science Signaling.
Dietro a patologie come il morbo di Crohn, la dermatite atopica o disturbi autoimmuni come la psoriasi ma anche l’artrite reumatoide e la colite ulcerosa ci sono proprio delle infiammazioni. Che, come sai, puoi distinguere in infiammazioni acute, che sono le risposte dell’organismo a infezioni o lesioni, e le infiammazioni croniche: si tratta di condizioni che hanno invece un inizio lento e possono perdurare per mesi o anche per tutta la vita.
Forse non lo sapevi, ma le infiammazioni sono anche potenti motori di altre patologie come le malattie cardiache o alcune forme di tumore.
Ad oggi, le terapie per i disturbi infiammatori dipendono da farmaci immunosoppressori che sono sì altamente efficaci ma, allo stesso tempo, possono compromettere il sistema immunitario lasciando i pazienti vulnerabili alle cosiddette infezioni “opportunistiche” o anche ai tumori del sangue.
I ricercatori, tuttavia, hanno scoperto un anticorpo naturale che sarebbe in grado di espandere la popolazione delle cellule T regolatorie, ovvero quelle che agiscono per spegnere le infiammazioni. Tutto prendendo di mira un recettore chiamato TNFR2 (il recettore 2 del fattore di necrosi tumorale), posto sulla superficie delle cellule T regolatorie.
I risultati sarebbero stati osservati in pazienti affetti da due disturbi infiammatori, il diabete di tipo 1 e la sindrome di Sézary, una forma aggressiva di cancro del sangue, noto anche come linfoma cutaneo a cellule T.
Secondo i ricercatori dunque, l'anticorpo potrebbe davvero guidare l'espansione delle popolazioni di queste cellule “difensive” e allo stesso tempo, potrebbe ridurre al minimo i danni e gli effetti tossici.
Il nuovo anticorpo, come ti dicevo, non sarebbe soltanto in grado di aumentare la quantità di cellule deputate alla gestione e alla soppressione delle infiammazioni. Grazie alla capacità di evitare anche le interazioni molecolari collegate alla tossicità cellulare, secondo ricercatori potrebbe servire anche come base per nuove terapie in grado di spegnere i disturbi infiammatori senza però sopprimere l'intero sistema immunitario.
Fonte | "A novel TNFR2 agonist antibody expands highly potent regulatory T cells" pubblicata nel mese di dicembre 2020 sulla rivista Science Signaling