Solo cinque incisioni e un approccio mini-invasivo: così i chirurghi di Bari hanno salvato una donna dal tumore al retto

Gli esperti dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari hanno operato una donna con una grossa neoformazione cistico-solida perirettale, subito a contatto con il pavimento pelvico, e anche un utero fibromatoso attraverso un approccio chirurgico poco invasivo che ha comportato soltanto cinque incisioni sotto il centimetro di grandezza.
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Kevin Ben Alì Zinati 24 Maggio 2023
* ultima modifica il 24/05/2023

Cinque piccole incisioni: tante (anzi poche) sono bastate per salvare una donna di 55 anni da un voluminoso tumore al retto.

L’intervento mini-invasivo è stato eseguito con successo all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari dove i chirurghi hanno dovuto affrontare una grossa neoformazione cistico-solida perirettale, subito a contatto con il pavimento pelvico, che provocava alla donna un dolore persistente da diverso tempo.

A causa anche di un’altra condizione, ovvero l’utero fibromatoso, le dimensioni del tumore, il punto in cui si era diffuso e la conseguente difficoltà di raggiungerlo, il quadro clinico della signora era decisamente complicato.

Per questo i chirurghi hanno scelto di intervenire per via laparoscopica attraverso l’impiego di una tecnica innovativa ed decisamente poco invasiva.

Applicando cinque piccole incisioni cutanee, tutte più piccole di un centimetro, sono riusciti ad asportare la massa tumorale dal retto ma anche ad estrarre l’utero e gli annessi. E per evitare ulteriori incisioni, i chirurghi hanno proceduto con l’asportazione anche per via transvaginale.

L’intervento è andato tutto secondo i piani e poche ore dopo l’uscita dalla sala operatoria, la donna era già in grado di muoversi: ha riacquistato in fretta la funzionalità intestinale e nel giro di poco ha pure ripreso un’alimentazione normale e regolare.

La donna è stata operata in laparoscopia e grazie anche all’applicazione del protocollo ERAS, è tornata casa in 7 giorni. Photo credit: Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari

Un recupero lampo dovuto sia alla mini-invasività dell’operazione ma anche all’applicazione del cosiddetto protocollo ERAS, o “Enhanced Recovery After Surgery” (miglior recupero dopo un intervento chirurgico). Si tratta di una strategia che prevede un’adeguata preparazione del paziente prima e dopo l’intervento, fatta di una dieta specificata e una regolare attività fisica.

In questo modo, la donna è tornata a casa senza più dolore e con la completa risoluzione della sintomatologia che l’aveva accompagnata fino al momento del ricovero.

Tutto nel giro di soli sette giorni.

Fonte | Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari

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