Spaventa la diffusione del coronavirus in Africa: ecco perché l’epidemia potrebbe diventare un’ecatombe

I numeri che provengono dall’Africa spaventano: nell’ultima settimana sono aumentati sia i contagi da coronavirus sia le morti. La speranza è quella di combattere il Covid-19 con una diagnosi precoce prima che l’epidemia sfugga di mano per evitare un’ecatombe.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Simona Cardillo 28 Marzo 2020
* ultima modifica il 16/12/2020

L'Africa era stata finora risparmiata da epidemie di massa e conte strazianti di morti. C'erano sì stati dei contagi da coronavirus e anche alcune vittime, ma i numeri erano molto distanti da quelli che conosciamo bene qui in Italia.

Purtroppo però le cose stanno peggiorando di giorno in giorno nel continente africano. Infatti, se fino a qualche giorno fa i contagi quotidiani non hanno mai superato i 50 al giorno, da poco più di una settimana questo dato è diventato preoccupante. Stando ai dati dell'Oms, dal 20 marzo i nuovi casi ogni giorno non sono mai meno di 100 e, soprattutto, sono in crescita esponenziale fino ad arrivare ai 456 del 26 marzo.

Crescita esponenziale dei casi

Secondo i dati dell'Oms, il 18 marzo erano 11 i nuovi Stati che avevano diagnosticato contagi e si tratta di Angola, Capo Verde, Ciad, Eritrea, Niger, Madagascar, Mali, Mauritius, Mozambico, Uganda e Zimbabwe per un totale di 1371 casi di Covid-19. Solo una settimana dopo, cioè il 25 marzo 2o2o (appena 3 giorni fa), sono diventati 38 i Paesi in cui il coronavirus era presente, per un totale di 1716 casi. Primo in questa triste classifica è il Sud Africa con i suoi 709 casi, seguito da Algeria (264 casi), Burkina Faso (114 casi), Senegal (86 casi).

Età media molto giovane

La popolazione africana, oltre che essere molto numerosa, è anche molto giovane e questo comporta anche una logica conseguenza: l'età media delle persone positive al coronavirus è molto bassa. Parliamo infatti di 41 anni.

Lo standard della sanità africana

La possibilità che l'epidemia possa diffondersi in maniera dilagante in Africa non solo è concreta, ma sembra ormai un fatto certo. E purtroppo questo non promette nulla di buono. Gli ospedali africani, seppur con eccezioni positive, hanno uno standard che non è neanche lontanamente paragonabile a quello occidentale o cinese. Il sistema sanitario italiano è tra i migliori al mondo, eppure conosciamo tutti i numeri dei contagi e delle vittime nel nostro Paese.

L'importanza della diagnosi precoce

Ed è proprio considerando lo stato della sanità in Africa, l'alta densità dei villaggi e delle città, l'elevata diffusione dell'Hiv insieme alle condizioni di estrema povertà in cui vivono molte popolazioni del continente, l'Oms sta cercando di lavorare sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce del Covid-19. L'obiettivo è quello di riconoscere l'infezione da coronavirus ai primi sintomi per poter trattare i pazienti prima che le loro conseguenze peggiorino e per poter isolare loro e tutti i loro contatti più stretti.

Cosa si sta facendo in Africa?

Proprio con l'intento di riconoscere il più precocemente possibile l'infezione da coronavirus, gli Stati africani, affiancati dall'Oms, hanno potenziato i presidi e gli strumenti di diagnosi. In un mese e mezzo i laboratori per effettuare i test da coronavirus si sono moltiplicati: ti basta pensare che il 2 febbraio erano solo 2 i Paesi in grado di effettuare i test, il 25 marzo invece erano ben 42.

In Africa l'età media delle persone contagiate dal coronavirus è molto bassa: 41 anni

La preoccupazione dell'Oms

In un report pubblicato qualche giorno fa, l'Oms ha espresso tutta la sua preoccupazione per come si stanno evolvendo i numeri del coronavirus in Africa, ma anche per le peculiarità (non positive) del continente.

"La maggior parte dei paesi africani a basso reddito ha diverse vulnerabilità, tra cui fragili sistemi sanitari per far fronte a elevati carichi di lavoro, elevata prevalenza di HIV, malnutrizione e una crescente incidenza di malattie non trasmissibili e di altre malattie croniche", è l'allarme dell'Oms.

Come affrontare il Covid-19 in Africa

Come andare incontro quindi a questa curva in salita di contagi e morti dovuti all'epidemia di Covid-19 in Africa?

È ancora l'Oms a suggerire due strade, in base alla gravità della diffusione del virus nel Paese:

  • i Paesi che riscontrano contagi sporadici o piccoli gruppi di casi dovrebbero agire con le misure preventive e test capillari, tracciando meticolosamente tutti i possibili contatti diretti delle persone positive
  • i Paesi in cui invece il contagio è ormai avviato in maniera epidemica dovrebbero adottare misure di mitigazione come quelle intraprese dagli Stati più colpiti, con lo scopo di rallentare la diffusione per permettere ai sistemi sanitari di non collassare.

Tutti gli Stati del continente africano devono inoltre invitare i cittadini a mantenere la distanza di sicurezza, adottare le pratiche di una buona igiene personale e nello stesso tempo prepararsi a tutti i possibili scenari.

Fonte| Oms

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.