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Stato di emergenza: cosa significa, quando finisce e cosa cambia dopo il 31 marzo 2021. L’annuncio di Mario Draghi

Secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi il Governo ha intenzione di non prorogare più lo stato di emergenza, che terminerà ufficialmente il 31 marzo 2022. Vediamo come cambierà la situazione e cosa succederà alle restrizioni introdotte per il Covid, dall’obbligo di indossare le mascherine al Green pass, a partire dall’1 aprile.
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Alessandro Bai 24 Febbraio 2022
* ultima modifica il 24/02/2022

(Aggiornamento del 24 febbraio 2022)

Lo stato di emergenza non sarà ulteriormente prorogato e quindi terminerà ufficialmente il 31 marzo 2021. È questo lo scenario che emerge dalle parole rilasciate dal Presidente del Consiglio Mario Draghi durante un incontro con le autorità tenuto a Firenze al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

I progressi della campagna vaccinale, con quasi il 90% della popolazione ormai coperto da almeno due dosi, o una dose unica, ha permesso importanti miglioramenti della situazione epidemiologica, motivo per cui, spiega Draghi, "è intenzione del Governo non prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo. Da allora, dal 31 marzo in poi, non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate".

Con la fine dello stato di emergenza, quindi, smetteranno di esistere la zona gialla, arancione e rossa, ma non solo. Si dirà addio anche alla didattica a distanza perché "le scuole resteranno sempre aperte per tutti" grazie all'eliminazione della quarantena da contatto. Non ci sarà più neanche l'obbligo delle mascherine all'aperto e quello relativo alle FFP2 in classe.

Secondo il Premier, in modo graduale verrà anche eliminato il Green Pass rafforzato, che presto non sarà più necessario per le attività all'aperto, "tra cui fiere, sport, feste e spettacoli". Ovviamente il Governo continuerà a monitorare l'evoluzione della pandemia con attenzione, pronto a intervenire in caso di peggioramenti al momento non previsti, "ma il nostro obiettivo è quello di riaprire del tutto e al più presto” ha concluso Draghi.

È sempre più vicino alla realtà, quindi, il quadro che ti avevamo descritto poche settimane fa, quando ti avevamo spiegato cosa cambierà in Italia a partire dall'1 aprile 2022, ovvero il primo giorno dopo il termine dello stato di emergenza.

(Articolo pubblicato il 2 febbraio 2022)

Sono ormai passati 2 anni dal 30 gennaio 2020, il giorno in cui per la prima volta in Italia l'ex premier Giuseppe Conte proclamava lo stato di emergenza, una misura necessaria per affrontare la pandemia che poi è stato prorogata al 31 dicembre 2021 e, successivamente, fino al 31 marzo 2022.

Quest'ultima però potrebbe essere la data che segna, almeno parzialmente, un ritorno alla normalità, dato che stando alle dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario al Ministero della Salute Pierpaolo Sileri ci sono buone possibilità che "il 31 marzo lo stato di emergenza non sarà prorogato”. Ma cosa vuol dire esattamente vivere in stato di emergenza e cosa può cambiare da aprile in poi se questa misura cesserà ufficialmente?

Cosa significa

Lo stato di emergenza per Covid in Italia è stato introdotto, come ti dicevo, nel gennaio 2020 dal premier Conte ma, più in generale, si tratta di uno strumento con cui il Governo può agire con misure e provvedimenti particolari atti ad affrontare una situazione, appunto, di emergenza. In altre parole, con questa misura sia il Governo che la Protezione Civile vengono dotati di poteri straordinari o speciali.

Ti sto parlando di misure come i Dpcm, con cui lo scorso Governo ha regolamentato le prime fasi della nostra convivenza con Sars-CoV-2, o anche ordinanze specifiche come quelle del Ministero della Salute. Lo stato di emergenza permette anche di procedere in attività come l'acquisto di mascherine, tamponi o vaccini senza gare di appalto a attraverso tempi e procedure più snelle ed è uno strumento poi che garantisce alle Regioni anche la possibilità di emanare ordinanze ad hoc per tutelare il proprio territorio, ad esempio attraverso il sistema delle fasce a colori che limitava e in parte limita tuttora la libertà dei cittadini, ad esempio negli spostamenti, in base al grado di rischio della Regione stessa.

In questo contesto emergenziale sono state poi approvate e mantenute altre misure come l'obbligo della mascherina al chiuso e il distanziamento interpersonale, si sono disciplinati la didattica a distanza e lo smart working, è stata introdotta la figura del Commissario straordinario per l'emergenza, ovvero Francesco Paolo Figliuolo, ed è stato approvato il Green pass.

Devi sapere che normalmente questa misura può durare al massimo 2 anni, come precisato proprio dalla legislazione secondo cui "la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori  12 mesi". Questo significa che, essendo cominciato il 30 gennaio 2020, il periodo emergenziale massimo consentito è già stato superato, ed è questo il motivo per cui il Governo ha dovuto inserire nel decreto legge del 14 dicembre 2021 anche la proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2021.

Cosa cambia

Se come ha ipotizzato Pierpaolo Sileri lo stato di emergenza per Covid dovesse terminare il 31 marzo 2022, senza più proroghe, cosa cambierebbe quindi in concreto?

In poche parole, tutti quei poteri speciali di cui ti ho parlato prima non sarebbero più attuabili: ad esempio, non sarebbe più possibile emanare ordinanze in deroga alle leggi, come quelle per stabilire i colori delle Regioni, ma soprattutto verrebbero gradualmente eliminate le restrizioni che hanno caratterizzato la fase dell'emergenza, come l'obbligo di mascherine all'aperto o il distanziamento.

Allo stesso tempo, cadrebbero le figure create appositamente per questo periodo, come quella del Commissario straordinario occupata da Figliuolo, e verrebbe smantellato anche il comitato tecnico scientifico. Ovviamente, poi, se finisse lo stato di emergenza andrebbero perlomeno ripensate anche alcune delle misure fondamentali, come il Green pass e la stessa campagna vaccinale, che per restare obbligatori dovrebbero essere giustificate "sulla base della reale esigenza sanitaria", come dichiarato da Sileri.

Fonte | Governo

(Pubblicato da Kevin Ben Alì Zinati il 15-12-2021
Modificato da Alessandro Bai il 2-02-2022)

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