Quando hai delle difficoltà ad evacuare si può parlare di stipsi, una condizione che quasi sicuramente conoscerai con il nome di stitichezza. Si tratta di un problema che, qualche volta, potresti essere tentato di sottovalutare: dopotutto, la frequenza con la quale vai in bagno può ridursi anche solo per alcuni piccoli cambiamenti nella tua routine o nella tua dieta, e nella maggior parte dei casi un episodio di stipsi acuta tenderà a risolversi da solo e velocemente.
Tuttavia, la stipsi può presentarsi anche in forma cronica, arrivare a causare dolore o presenza di sangue nelle feci. Sono soltanto alcuni di quei casi in cui faresti bene a non ignorare i tuoi sintomi e fare visita a un medico oppure al pronto soccorso, quantomeno per essere certo che non si tratti di un fecaloma, ovvero un accumulo di feci in grado di provocare un’occlusione intestinale, la complicanza peggiore a cui viene associata la stitichezza.
La stipsi, o stitichezza, si verifica quando l’evacuazione avviene meno frequentemente del solito oppure con difficoltà. In generale, si può dire che andare in bagno meno di 3 volte a settimana possa rappresentare un primo segnale di questa condizione, ma è anche vero che la regolarità nella defecazione può variare da persona a persona, quindi aspetta prima di allarmarti.
Di sicuro, più tempo passi senza evacuare più aumentano le possibilità di andare incontro ad alcuni problemi: potresti avvertire una sgradevole sensazione, data dal fatto che il tuo intestino non si svuota completamente, e le feci potrebbero diventare più dure e asciutte.
Del resto, stipsi deriva dal greco styphein, che significa “stretto”, un termine che rende l’idea delle difficoltà di espulsione delle feci nelle persone affette da stitichezza. Questo può accadere per diverse ragioni, come vedremo a breve, anche perché all’interno di questa stessa condizione possiamo distinguere più forme.
La stipsi acuta, ad esempio, è solitamente transitoria e tende quindi a risolversi in tempi più brevi rispetto alla stipsi cronica (o ostinata), che può durare per diversi mesi. Si parla invece di stipsi funzionale per quella forma, comune soprattutto nei bambini, dovuta appunto a una cosiddetta alterazione funzionale, legata ad esempio all'introduzione di nuovi alimenti nella dieta, al controllo non ancora totale degli sfinteri oppure alla ritenzione da parte del piccolo, che può essere anche involontaria.
Anche le cause possono variare da caso a caso: prima di andarle a vedere nel dettaglio, sappi comunque che l’alimentazione e più in generale lo stile di vita possono giocare un ruolo molto importante nel determinare la comparsa o la guarigione dalla stitichezza.
Partiamo da ciò che accade nel tuo corpo: normalmente, le feci si formano all’interno del colon, che assorbe l’acqua dalle sostanze di scarto per poi espellere definitivamente quelle, i residui della digestione. Tuttavia, in caso di costipazione, il movimento rallentato del cibo attraverso il tratto digestivo dà al colon fin troppo tempo per assorbire l’acqua dagli scarti: di conseguenza, le feci si fanno più dure e asciutte, ed è proprio da qui che nascono le difficoltà di evacuazione tipiche della stipsi.
Come ti dicevo, le cause della stitichezza possono essere molto diverse tra loro e scatenare una forma acuta e passeggera oppure cronica e più duratura.
Suddividendo questi motivi in macro aree, possiamo iniziare da quei comportamenti relativi al tuo stile di vita che possono favorire la stipsi, ovvero:
Anche l’utilizzo di alcuni medicinali può indurre alla stitichezza, motivo per cui, specialmente se hai già sofferto di questo problema, dovresti sempre chiedere al tuo medico di illustrarti eventuali effetti collaterali. In particolare tra i farmaci a cui fare attenzione ci sono:
Infine, specialmente in caso di stipsi cronica, è possibile che una serie di patologie o condizioni possa rendere più difficile l’evacuazione. Sto parlando ad esempio di:
Tutte queste cause, in ogni caso, valgono solo in parte per i bambini, nei quali è più comune la stipsi funzionale, che rappresenta oltre il 90% dei casi. Nei più piccoli, fattori come la dieta o lo stress possono innescare una spirale negativa data dal fatto che il bambino inizia a trattenere le feci, arrivando poi a provare un dolore nella defecazione che, a propria volta, accentua il comportamento sbagliato di ritenzione che sta all'origine.
Ma come si fa a capire se si è affetti da stipsi? I sintomi più frequenti sono:
Se inizi ad andare in bagno meno spesso del solito, non è detto che tu soffra di una delle malattie che ho menzionato sopra. Anzi, il più delle volte si tratterà di un problema transitorio, che passerà facendo maggiore attenzione alla tua alimentazione o svolgendo un po’ più di esercizio fisico.
La stipsi può però essere sintomo di alcuni problemi più gravi e dovresti fare attenzione soprattutto se compare all’improvviso e se nella tua famiglia si sono già verificati dei casi di tumori intestinali. Altri motivi che ti dovrebbero portare a rivolgerti al medico sono:
Inoltre, la stitichezza può anche avere delle complicanze, che includono emorroidi o ragadi anali dovute allo sforzo eccessivo, ma anche diverticoli e danni ai muscoli pelvici in grado di provocare anche l’incontinenza.
La conseguenza peggiore della stipsi è l’occlusione intestinale dovuta ad un accumulo di feci, chiamato anche fecaloma: in questi casi, non intervenire in modo tempestivo e corretto può portare, seppur raramente, all’ischemia rettale, ovvero un ridotto flusso di sangue nell’area colpita.
Per effettuare la diagnosi di stipsi si parte solitamente da un’attenta anamnesi: in questa fase il tuo medico cercherà di capire la tua frequenza di defecazione e ti farà domande sul tuo stile di vita, ma potrebbe anche effettuare un esame rettale.
In base alla sintomatologia e alle informazioni ottenute, il medico avrà poi a disposizione una serie di indagini diagnostiche più approfondite che potrebbe prescriverti, tra cui:
Se la tua stipsi non è transitoria e ti porta a rivolgerti al medico, allora i rimedi da lui proposti dipenderanno ovviamente dalla causa che ha scatenato il problema.
Come ti dicevo, la stitichezza può essere fortemente legata alle tue abitudini, dunque non ti stupire se per provare a risolvere il disturbo, per prima cosa, ti verranno dati dei consigli relativi al tuo stile di vita, ad esempio:
Quando queste modifiche alla tua routine o i cambi nell’alimentazione, utili anche in fase di prevenzione, non sono sufficienti, allora il medico potrebbe consigliarti di utilizzare dei lassativi per favorire l’evacuazione. Ne esistono di diversi tipi:
L’intervento chirurgico è una soluzione estrema alla quale, per i casi di stipsi, si ricorre molto raramente, soltanto quando la stitichezza diventa grave ed è provocata da problemi come l’occlusione intestinale, un restringimento di una parte dell’intestino, ragadi o prolasso rettale.
Fonti| Humanitas; Msd Manuals; Cleveland Clinic