Tagliare orecchie e coda al cane è considerato maltrattamento di animali: condannato a 8 mesi il padrone di un Doberman

Il proprietario di un Doberman è stato condannato a 8 mesi dopo che aveva fatto tagliare le orecchie e la coda al suo cane, per fini “estetici”. Le mutilazioni per fini estetici sono vietate dalla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 13 novembre 1987, ratificata dall’Italia con la legge n. 201/2010.
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Francesco Li Volti 7 Ottobre 2020

Tagliare la coda o le orecchie al tuo cane per motivi estetici o per gusto personale è assolutamente vietato. Non solo è un atto che causa dolore e sofferenza all'animale, ma è anche perseguibile per legge. E' successo al proprietario di un Doberman a Roma, dopo che aveva deciso di mutilare il suo cane perché, secondo lui, così era più carino. Infatti l'uomo è stato condannato a 8 mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali. Non proprio una scelta felice, insomma.

Il Doberman a cui sono stati amputati coda e orecchie– Foto Oipa

Cosa dice la legge

E pensare che al proprietario del Doberman è andata anche fin troppo bene. La legislazione italiana, attraverso l'articolo 544 ter del Codice penale, configura il taglio delle orecchie e della coda dei cani nel reato di maltrattamento degli animali, con pene di reclusione fino ai 18 mesi e nei casi più gravi multe fino a 30.000 euro .

Il taglio delle orecchie e della coda viene solitamente attuato per renderli più aggressivi nell'aspetto, ma per fortuna la legge tutela gli animali da queste inutili crudeltà.

“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.” Articolo 544 ter del Codice penale

Il divieto deriva dal fatto che queste pratiche sono estremamente dolorose per i cani e possono causare dei danni permanenti. Per questa ragione il legislatore lo ha inserito all'interno della definizione "maltrattamento di animali".

Il 13 novembre 1987 gli Stati europei hanno firmato la Convenzione europea di Strasburgo per la protezione degli animali da compagnia, ratificata dall’Italia nel 2010. La Convenzione vieta qualsiasi amputazione sugli animali domestici, realizzata al solo scopo di modificarne l’aspetto o comunque per finalità non curative: sono stati vietati il taglio della coda, delle orecchie, delle corde vocali, delle unghie e l'amputazione dei denti.

Cosa provoca il taglio

Ma c'è da dire che recidere questi organi significa anche danneggiare le prestazioni del tuo cane. Sia le orecchie che la coda sono molto importanti per l’andamento, l'equilibrio e, soprattutto, per la socializzazione del cane. Questi organi sono molto utili per comunicare lo stato d’animo sia al padrone che agli altri cani. Il taglio causa dei seri problemi alla pelle, ma non solo: va a colpire anche la cartilagine e i vasi sanguigni dell’animale e, se effettuato male, può anche provocarne la morte.

Casi in cui è consentito

Ci sono delle situazioni, però, in cui il taglio sia è necessario. La legge prevede che sia consentito solo se per finalità curative per impedirne la riproduzione, ma sempre se l’operazione viene effettuata dal veterinario. Cosa che, nel caso del proprietario del Doberman, non è avvenuta.