Tamponi per tutti e poi via libera a pranzi e cenoni? No, purtroppo non è la soluzione a questo Natale

A prima vista sembrerebbe il migliore dei compromessi: un tampone per tutta la famiglia, così si ha la certezza di essere negativi e di poter festeggiare Natale e Capodanno come si è sempre fatto. Purtroppo, non è così. Vediamo insieme perché.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 24 Novembre 2020
* ultima modifica il 07/07/2023

Forse l'avrai pensato anche tu: per non rinunciare alle feste di Natale tutti insieme, sarà sufficiente prenotare per tutti un tampone poco prima del cenone. Così, una serata con tutta la famiglia e al riparo dal Covid-19 è assicurata. Il problema è che non è così, purtroppo. Quest'anno dovremo fare i conti con un periodo natalizio un po' diverso da tutti quelli a cui siamo sempre stati abituati. Non sappiamo ancora quali provvedimenti deciderà di adottare il governo e quindi quali misure restrittive saranno in vigore il 25 dicembre, ma il premier Giuseppe Conte, intervenendo all'assemblea dell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani), ha già specificato che: "Sarà un Natale sobrio. Veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non saranno possibili". E ha poi aggiunto: "Al di là delle valutazioni scientifiche occorre buonsenso. Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive".  Insomma, pranzi di Natale e cenoni di Capodanno sono da dimenticare, anche quando il tampone è negativo.

Il tipo di tampone

Prima di tutto, di quale tipo di tampone si sta parlando? Esistono infatti diverse tipologie di test che possono rilevare la presenza o meno del SARS-Cov-2 e spesso si fa confusione tra tutti quelli a disposizione. Come ha spiegato il professor Roberto Burioni, il test sierologico rileva gli anticorpi che il tuo sistema immunitario sviluppa per combattere il Coronavirus, solo 12 giorni dopo l'infezione. Esiste quindi un periodo di tempo in cui il test risulta negativo, ma tu sei comunque contagioso.

Il test molecolare, ovvero il classico tampone, individua invece il genoma del virus all'interno del tuo muco. È talmente sensibile che rileva anche la più piccola traccia di SARS-Cov-2. Potrebbe quindi accadere che risulti positivo, senza essere davvero contagioso. Dal momento che non è possibile averne la certezza, dovrai in ogni caso osservare un periodo di isolamento.

Infine, i test rapidi, che vanno invece alla ricerca della proteina del virus, che si trova sulla sua superficie. Sono meno sensibili dei tamponi molecolari, ma nella maggior parte dei casi i positivi che non riescono a rilevare sono proprio quelli che non risultano davvero contagiosi. Il vantaggio è che il risultato arriva nel giro di una ventina di minuti.

Dal tipo di test al quale ti sottoponi deriva anche una considerazione diversa rispetto a un suo eventuale utilizzo pre-feste di Natale. Il test sierologico presenta i limiti di cui ti ho parlato, ben 12 giorni di possibile contagiosità pur con risultato negativo. I tamponi invece rilevano una tua eventuale negatività solo nel momento preciso in cui effettui l'analisi. Se poi scegli di prendere un pullman per tornare a casa, fare la spesa per il pranzo di Natale o avere qualunque tipo di contatto necessario con altre persone, potresti comunque rischiare di infettarti e a quel punto l'effetto tampone a tappeto è già annullato.

Il periodo di incubazione

Esiste poi un altro problema: il periodo di incubazione. Affinché una persona risulti positiva, deve esserci effettivamente un'infezione in atto, seppur minima. Se quindi entri in contatto con un soggetto infetto, il tampone non potrà rilevare subito la presenza del virus nel tuo organismo. Di conseguenza, correre a fare un test al primo sospetto, potrebbe non essere una buona idea.

Esiste un periodo di tempo tra il contagio e lo sviluppo dell'infezione, in cui potresti risultare negativo

Allo stesso tempo, potrebbe accadere che il tampone risulti negativo, perché la presenza del virus era talmente bassa da non essere rilevabile neanche al test più sensibile. Ma nel giro di qualche giorno, tu potresti essere contagioso. Insomma, per quanti esami diagnostici tu possa fare, non avrai mai la certezza di essere completamente sano mentre sei seduto accanto a tuo nonno a mangiare una fetta di panettone. Ora, moltiplica questa incertezza per tutte le persone che normalmente partecipano al pranzo e avrai un'idea del problema.

Mascherine e distanziamento

Purtroppo quest'anno sarà così: ci salveranno solo mascherine e distanziamento sociale. Non potremo abbracciarci e nemmeno stare troppo vicini. Non potremo organizzare scambi di regali in grande stile, né aperitivi prenatalizi. Sarà anzi fondamentale rispettare tutte le misure di sicurezza, per evitare un rapido aumento dei contagi (e dei morti) in seguito alle feste. La buona notizia? Forse questi sono davvero gli ultimi sacrifici che dobbiamo accettare.

Fonte| Pagina Facebook di Giuseppe Conte

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.