Tatuaggi e risonanza magnetica: uno studio ha analizzato gli effetti delle onde sull’inchiostro

Quando consideri l’idea di fare un tatuaggio, soprattutto il primo, i dubbi sono tantissimi. Farà male? E se poi non mi piace più? E se l’ago non è ben sterilizzato? Se poi sei una persona particolarmente paranoica e hai visto troppi film fantascientifici, potrebbero sorgere timori inconsueti come ad esempio la reazione dell’inchiostro a varie pratiche cui potresti sottoporti nel corso della tua vita. Ad esempio, la risonanza magnetica.
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Sara Del Dot 6 Febbraio 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Milioni di persone al mondo hanno tatuaggi, e molte ne hanno ben più di uno. Imprimersi un’immagine indelebile sulla pelle, che rappresenta un ricordo importante o soltanto un concetto o un’immagine che piace e fa stare bene, è ormai divenuto un vero e proprio rito sociale. Impossibile andare al mare e non vedere praticamente una persona sfoggiare un bel tribale anni ‘90 o una scritta cinese dal dubbio significato. Ciascuno di noi, almeno una volta nella vita, ha pensato di voler portare dietro qualcosa per sempre, di volerlo ricordare, di celebrare qualcuno rendendolo parte della propria pelle. Milioni di persone l’hanno fatto davvero. Molti se ne sono pentiti, molti altri invece no. Ma che tu sia d’accordo o meno con i tatuaggi e l’utilizzo smodato che ormai il mondo fa di essi, in questo articolo non ti dirò se sia giusto o sbagliato e non avvierò un dibattito sul gusto estetico e sull’etica della body modification. Siamo tutti liberi di pensarla come vogliamo. Ma una cosa su cui è importante stare attenti, quando si parla di aghi, inchiostro e pelle, sono i rischi per la salute in cui è possibile incorrere. Molte persone, infatti, rinunciano al tatuaggio perché preoccupate delle condizioni igieniche degli strumenti e dello studio (anche se ormai tutti usano aghi monouso e gli studi sono puliti come delle sale operatorie), o perché hanno paura di sentire troppo dolore. Se però ti sei mai chiesto se l’inchiostro con cui vengono fatti potrebbe interferire con pratiche sanitarie come, ad esempio, la risonanza magnetica, non preoccuparti. I rischi di ustioni e di problemi cutanei sono davvero pochi.

È il risultato del primo studio sistematico condotto sul rapporto tra inchiostro e campi magnetici della risonanza, pubblicato sul New England Journal of Medicine il 31 gennaio 2019. Nella ricerca, condotta tra il 2011 e il 2017, sono stati coinvolti circa 330 volontari di età compresa tra i 18 e i 66 anni, aventi sul corpo da uno a sette tatuaggi di vari colori e dimensioni che andavano da 1 a 20 centimetri. I ricercatori hanno registrato le varie caratteristiche dei tatuaggi (932 in tutto) e delle persone coinvolte, e le reazioni del loro corpo nel corso delle complessive 585 sessioni di risonanza, in cui sono stati utilizzati cinque diversi tipi di scanner.

Il sospetto era che i tatuaggi realizzati con inchiostro contenente una componente ferrosa potessero essere attratti dal campo magnetico provocando ustioni e problemi alla pelle, cosa che in rari casi è accaduta in passato. Tuttavia, soltanto una persona ha lamentato dolori a fine esperimento, che sono però passati nell’arco di 24 ore senza bisogno di intervento medico. In conclusione, il rischio di riscontrare problemi nel corso di una risonanza relativi ai tatuaggi è dello 0,17%.

Fonte | "Safety of Tattoos in Persons Undergoing MRI", pubblicato sul New England Journal of Medicine il 31 gennaio 2019.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.