Terza età, la memoria migliora se viene allenata con esercizi mirati

Uno studio condotto dal CIMeC dell’Università di Trento in collaborazione con l’Università di Birmingham rivela come le performance mentali degli anziani possano migliorare notevolmente se stimolate e allenate con esercizi mirati di memoria.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Gaia Cortese 19 Novembre 2020
* ultima modifica il 29/11/2020

Un effetto dell’avanzare dell’età, è la progressiva perdita di memoria. Viene da chiedersi se sia un effetto collaterale in qualche modo migliorabile e la risposta arriva da uno studio effettuato dal CIMeC dell’Università di Trento in collaborazione con l’Università di Birmingham, di recente pubblicato su Scientific Reports.

Un lavoro che si inserisce nel progetto strategico Rare-Net (“Reversing age and resilience in the elderly”) per contrastare il decadimento cognitivo della terza età, e si è dato l’obiettivo di indagare la possibilità di potenziare la memoria nelle persone anziane.

Nello specifico, lo studio si è concentrato sulla memoria di lavoro visuo-spaziale, quella che aiuta a ricordarsi "cosa" e "dove" sono gli oggetti, e ha dimostrato come la ripetizione di un compito di memoria possa ringiovanire le performance mentali.

I ricercatori hanno osservato un gruppo di 24 anziani, di età compresa tra i 65 e gli 80 anni, e un gruppo di controllo di giovani adulti. Per quattro giorni consecutivi, ogni giorno è stato loro proposto il compito di memorizzare un numero variabile di figure geometriche colorate. Nel corso della prima e dell’ultima giornata, mentre i partecipanti svolgevano questo compito di memoria, è stato registrato il loro elettroencefalogramma per valutare l’attività cerebrale.

Anziani e anziane hanno migliorato la loro capacità di memorizzazione di oggetti dopo solo quattro sessioni di ripetizione del compito – – ha riferito la Dottoressa Veronica Mazza, professoressa associata del CIMeC -. L’utilizzo combinato di misure dell’accuratezza delle risposte e dell’attività cerebrale dei partecipanti all’esperimento ha messo in luce i meccanismi che portano a tale miglioramento. In particolare, le persone anziane migliorerebbero la loro abilità di prestare attenzione agli oggetti importanti (per esempio, quelli contenuti nella lista con cui si sta facendo la spesa), e questo permetterebbe successivamente loro di ricordarli anche meglio. Dunque, lo studio suggerirebbe che migliorare i meccanismi dell’attenzione (per esempio, riducendo le fonti di distrazione) porta a una serie di vantaggi per diverse funzioni mentali".

E ha aggiunto: "I risultati suggeriscono l’importanza di approfondire le ricerche sull’efficacia delle diverse azioni messe in campo per migliorare le varie competenze cognitive nell’anzianità”.

Insomma, non si deve smettere mai di allenare corpo e mente.

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.