Tetano, sai come difenderti?

Il tetano si può contrarre solitamente a seguito di una ferita provocata da un oggetto tagliente sporco. L’unico strumento a disposizione per prevenirlo e sconfiggerlo è il vaccino. Ricordati che ogni 10 anni è bene effettuare il richiamo per garantire al tuo organismo una protezione pressoché totale.
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Federico Turrisi 8 Luglio 2019
* ultima modifica il 08/07/2019
Con la collaborazione del Dott. Giovanni Maga Direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia

Il primo pensiero che ti potrebbe venire in mente non appena riporti una ferita con un ferro arrugginito è: "Rischio di prendermi il tetano?". Diciamo subito che se sei vaccinato ed hai effettuato i richiami previsti, corri davvero pochi rischi. Il vaccino infatti ha un'efficacia superiore al 95 per cento. Il tetano è comunque una malattia molto pericolosa che può provocare la morte, dunque non va sottovalutata. In che cosa consiste precisamente? Andiamolo a scoprire.

Le cause del tetano

Il tetano non è causato in sé dalla ruggine. Devi sapere che l'agente patogeno in realtà è un batterio il Clostridium tetani, che produce una tossina responsabile dei sintomi della malattia. Il batterio è più diffuso di quanto tu possa pensare: si trova infatti nell'intestino degli animali (bovini, equini, ovini) e può sopravvivere, sotto forma di spore, nel terreno anche per lungo tempo. Queste spore entrano nel tuo organismo attraverso ferite profonde, come per esempio quando ti tagli con un oggetto di ferro sporco. Tieni a mente che il tetano non è una malattia contagiosa.

I sintomi del tetano

Come ti dicevo, i sintomi del tetano sono causati dalla tossina prodotta dal batterio, detta tetanospasmina. Questa attacca il sistema nervoso centrale, cioè arriva al cervello e blocca il normale funzionamento degli impulsi nervosi che governano la muscolatura. Il sintomo principale del tetano è infatti lo spasmo, ossia la contrazione involontaria del muscolo.

Il primo segno del tetano che puoi riconoscere è proprio l'irrigidimento dei muscoli della testa e del collo. Potresti anche fare fatica a deglutire ed avere qualche linea di febbre. Nel giro di poco tempo gli spasmi si estendono a tutto il corpo. Quando vengono colpiti i muscoli che regolano la respirazione, il tetano diventa letale e porta alla morte.

Come si cura il tetano

Nel caso dovessi riportare una ferita sospetta, la prima cosa da fare è disinfettarla. In questo modo non dai il tempo al batterio di penetrare nell'organismo. Se vuoi andare sul sicuro, rivolgiti al medico che valuterà se è opportuno ricorrere a una profilassi antitetanica post-esposizione, ossia una misura preventiva da adottare dopo essere venuto potenzialmente a contatto col batterio.

Se dovessero manifestarsi i primi sintomi, devi andare subito al pronto soccorso per la somministrazione di una preparazione antitetanica, che disattiva la tossina ed elimina il batterio. Il vaccino è infatti l'unica cura a disposizione. I tempi di intervento devono essere rapidi.

Come proteggerti dal tetano

Devi dunque rinunciare alla tua gita in campagna per il timore di tagliarti e prendere il tetano? Assolutamente no. Il migliore strumento per difenderti dalla malattia è la vaccinazione antitetanica, che in Italia è obbligatoria dal 1963. Anche se non lo ricordi, quasi sicuramente l'hai fatta nel primo anno di vita e poi ancora a 5-6 anni. Il vaccino, che ti protegge anche da difterite, pertosse, poliomielite, epatite B ed haemophilus influenzae di tipo B (vaccino esavalente), garantisce una protezione di circa 10 anni. A partire dai 15 anni di età sta a te ricordarti di effettuare ogni 10 anni il richiamo per mantenere la copertura vaccinale e ridurre praticamente a zero il rischio di contrarre il tetano.

Il parere dell'esperto

Abbiamo sentito il dottor Giovanni Maga, Direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, per avere maggiori informazione sul tetano e sulla prevenzione di questa malattia.

"Il batterio del tetano è ubiquitario, significa che è diffuso dappertutto. Il rischio di poter contrarre la malattia dunque esiste, soprattutto nella fascia d’età infantile; basti pensare a un bambino che gioca con la terra e non presta la dovuta attenzione. Anche i muratori e le persone che lavorano in campagna e che sono esposte di continuo al contatto con strumenti sporchi in grado di procurare ferite dovrebbero prendere le adeguate precauzioni. Per fortuna c’è un vaccino, che è in grado di dare una protezione elevatissima. Personalmente ritengo illogico non approfittarne. Il consiglio è quello di mantenere la validità di tale protezione effettuando i richiami con cadenza regolare, ogni 10 anni circa."

Fonte| Istituto Superiore di Sanità

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