Torino, salvano una bimba di soli 7 mesi di vita con il trapianto di fegato e l’autotrapianto della giugulare

A causa delle complicazioni dovute a una rara malformazione delle vie biliari, una bimba di soli 7 mesi era rimasta senza speranze di sopravvivenza. È stata salvata grazie al trapianto di una consistente parte di fegato e anche all’autotrapianto della vena giugulare.
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Kevin Ben Alì Zinati 21 Ottobre 2024
* ultima modifica il 21/10/2024

Un autotrapianto della vena giugulare e il trapianto di una consistente parte di fegato. Tanto è servito per salvarla da una rara malformazione delle vie biliari che la accompagnava fin dalla nascita.

Il quadro, già così, appare complesso e delicato. Lo diventa ancora di più se pensi che la protagonista di questa storia è una bimba di appena 7 mesi, del peso di 6 kg di peso che lo scorso settembre si è trovata a non aver più alcuna speranza di sopravvivenza.

Le cose tuttavia sono andate diversamente e il merito è dei chirurghi dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino che sono riusciti a impiantare con successo la parte sinistra di un fegato prelevato da un donatore pediatrico e ad eseguire in maniera efficace l’autotrapianto di vena giugulare destra per ricostruire la sua vena porta.

Nata a febbraio 2024, la piccola era già stata sottoposta a un primo intervento chirurgico riparativo per colpa della rara malformazione delle vie biliari ma a causa dell’ittero persistente le sue condizioni si erano aggravate in fretta, al punto che era stata subito inserita lista d’attesa per il trapianto. Ad agosto, però, la situazione è ulteriormente peggiorata. La piccola è stata infatti ricoverata messa urgentemente nella lista per i trapianti urgenti.

Per 3 lunghissime settimane, il telefono dei medici così come quello dei genitori della piccola è rimasto muto mentre le sue condizioni andavano sempre peggio. A un certo punto i marcatori del sangue di insufficienza epatica avevano raggiunto livelli talmente alterati che le speranze erano ridotte al lumicino.

Poi, un giorno, il telefono ha cominciato a squillare. Dall’altra parte della cornetta c’era il Centro Nazionale Trapianti di Roma che annunciava di aver a disposizione un fegato compatibile con la piccola.

L’organo proveniva dal Veneto, dove la famiglia di un adolescente sfortunatamente deceduto per un trauma cranico aveva acconsentito al prelievo degli organi a scopo di trapianto.

La macchina chirurgica si è quindi messa in moto e dopo 12 ore di intervento, aggravato ancora di più dal severo restringimento della vena porta della piccola, ormai disabitata dal flusso sanguigno, alla fine ha avuto successo.

I chirurghi sono stati costretti a sostituire completamente il tronco della vena porta della piccola, utilizzando come suo miglior rimpiazzo la vena giugulare destra autologa della bimba stessa, con un vero e proprio autotrapianto ma tutto è comunque andato per il meglio.

Il decorso postoperatorio è stato regolare. Anzi, la ripresa funzionale del fegato trapiantato è stata ottimale e le condizioni generali della piccola sono migliorate in modo così straordinariamente rapido che a sole 3 settimane dall’intervento ha fatto potuto fare rientrare a casa insieme ai genitori.

Fonte | Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino

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