Torna a camminare dopo 5 anni: le sue gambe erano rimaste paralizzate a causa di un incidente

La paziente è una donna di 32 anni che in seguito a un incidente sportivo non riusciva più a camminare. Una collaborazione tra i neurochirurghi dell’Ospedale San Raffaele di Milano e un team di ingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha permesso di sviluppare un dispositivo che le ha restituito la possibilità di stare in piedi.
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Giulia Dallagiovanna 30 Maggio 2023
* ultima modifica il 30/05/2023

Aveva 27 anni quando un incidente sportivo le aveva procurato una lesione midollare e la paralisi degli arti inferiori. Cinque anni trascorsi senza poter più camminare. Ma poi sono arrivati i progressi nella ricerca e nella tecnologia, che si sono concretizzati in un intervento innovativo svolto dall'equipe di neurochirurgia dell'Ospedale San Raffaele di Milano. Oggi, la giovane paziente è di nuovo in grado di mantenere la stazione eretta e di camminare, grazie anche all'ausilio di un deambulatore. Un risultato che non è importante solo per la donna, ma per tutte le persone che hanno subito una lesione midollare, magari a in seguito a una patologia neurodegenerativa. Un esempio su tutte: la sclerosi multipla.

La paziente con il neurostimolatore midollare che le permette di camminare. Credits photos: Ufficio stampa IRCCS San Raffaele di Milano

Durante l'operazione, della durata complessiva di tre ore, è stato impiantato un neurostimolatore midollare. Si tratta di un dispositivo formato da un supporto biocompatibile con 32 elettrodi, inserito nello spazio epidurale della colonna vertebrale, ovvero quella zona del canale vertebrale compresa tra il legamento giallo e la dura madre. C'è poi un generatore di impulsi sottocutaneo, simile a quello previsto per pazienti con aritmie cardiache, che deve essere posizionato a livello dell'anca. A questo punto, gli impulsi vengono trasmessi al midollo spinale e da qui raggiungono nervi e muscoli.

Il dispositivo è una sorta di pacemaker, programmato per garantire l'attivazione coordinata di tutti i muscoli necessari

Potremmo paragonarlo a una sorta di pacemaker, programmato per garantire l'attivazione coordinata di tutti i muscoli necessari alla dambulazione. La paziente può inoltre controllare le funzioni dello stimolatore in base alle sue necessità quotidiane attraverso una serie di opzioni che ha a disposizione.

"Stiamo conducendo un protocollo di ricerca clinica avanzata, coordinato dal mio collaboratore, dottor Luigi Albano – ha commentato il professor Piero Mortini, primario di neurochirurgia e Ordinario all’Università Vita-Salute San Raffaele, – al termine del quale questo intervento potrebbe entrare nella pratica clinica corrente, offrendo una soluzione terapeutica ai pazienti con lesioni midollari. Il prossimo passo sarà trattare anche lesioni del midollo spinale determinate da malattie neurodegenerative, come la sclerosi multipla".

Il protocollo fa parte a sua volta di un programma più ampio di ricerca avanzata, attivato proprio allo scopo di sviluppare terapie innovative che sfruttino i dispositivi tecnologici per sopperire ai possibili deficit del sistema nervoso centrale. In questo caso, è importante ricordare anche alla collaborazione di un team di ingegneri dell’Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Una notizia importante e che arriva solo pochi giorni dopo quella di un paziente paralizzato da 11 anni e tornato a camminare grazie a una sorta di ponte wireless tra il suo pensiero e i movimenti. Sul fronte della Medicina e della Ricerca si continuano davvero a compiere passi avanti incredibili.

Fonte| IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, comunicato stampa del 30 maggio 2023 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.