Continuava ad avere vomito, difficoltà ad urinare e stipsi, oltre a un evidente aumento del volume dell’addome.
Tutti sintomi forti e invalidanti che, giungendo insieme al ciclo mestruale, avevano costretto una giovane donna di 41 anni a rivolgersi al reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Oderzo, in provincia di Treviso, ormai un anno fa.
La visita ginecologica aveva rilevato un cistoma ovarico di 16 centimetri e una sospetta endometriosi pelvica, con interessamento dei legamenti utero-sacrali e del peritoneo.
Di fronte a questo quadro clinico, i medici erano concordi sul da farsi. Una valutazione diagnostica più approfondita sarebbe stata necessaria, anche per programmare l’intervento chirurgico. La giovane però aveva dovuto mettere tutto in stand-by a causa di gravi motivi familiari.
Orologio spostato in avanti di un anno. La paziente lo corso ottobre è tornata d’urgenza in ospedale perché le sue condizioni erano peggiorate e il dolore si era intensificato al punto da rendere necessario il ricovero.
Sì, perché la massa pelvica aveva ormai raggiunto i 20 centimetri di diametro e i 2 kg di peso. Era poi arrivava fino all’utero, alla vescica e all’intestino, occupando interamente l’addome e la pelvi, comprimendo gli ureteri e dilatando notevolmente i reni con conseguenti difficoltà vescicali e intestinali.
La decisione è stata quindi quella di intervenire chirurgicamente d’urgenza: i medici avrebbero dovuto rimuovere la massa ovarica e decomprimere gli organi coinvolti.
L’intervento, fortunatamente, è stato un successo e la donna ora stata presa in carico dall’équipe multidisciplinare del reparto, che la seguirà in ogni fase del percorso di cura.
“Spiegare alla paziente le varie opzioni e la necessità di un intervento così complesso è stato un passo fondamentale. Con il supporto della nostra équipe multidisciplinare, continueremo ad accompagnarla in questo percorso di guarigione”, ha spiegato il dottor Pierluigi Cuccurese, direttore del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Oderzo.
Fonte | Ospedale di Oderzo