La tubercolosi è un’infezione batterica, potenzialmente fatale, che colpisce i polmoni. Si diffonde per via aerea, come le comuni infezioni respiratorie. Per fortuna si può curare e, soprattutto, si può prevenire. Scopriamo insieme come avviene il contagio e come si manifesta.
La tubercolosi è una malattia infettiva che colpisce principalmente i polmoni. I batteri responsabili di questa infezione si diffondono da una persona all'altra attraverso minuscole goccioline rilasciate nell'aria con colpi di tosse e starnuti. Proprio come avviene per il raffreddore, l’influenza stagionale o per il coronavirus.
Questa malattia ha iniziato a diffondersi nei paesi sviluppati a metà degli anni 80, quando ha fatto la sua comparsa l’HIV, il virus che causa l'AIDS. L'HIV indebolisce il sistema immunitario di una persona che quindi non è in grado di combattere i germi della tubercolosi. Questa coincidenza ha reso più evidente le infezioni da TB, anche perché molti ceppi sono risultati resistenti ai farmaci.
Si stima che circa un quarto della popolazione mondiale sia infettata da batteri della tubercolosi. Solo il 5-15% di queste persone si ammalerà di tubercolosi attiva. La maggior parte dei malati vive in paesi a basso e medio reddito, ma la TB è presente in tutto il mondo, con un'incidenza maggiore in Bangladesh, Cina, India, Indonesia, Nigeria, Pakistan, Filippine e Sud Africa.
I sintomi della tubercolosi vanno distinti in base alla forma di TB che contrai, perché la malattia può essere latente o attiva. Che cosa vuol dire? Se l’infezione è latente significa che i batteri nel tuo corpo sono in uno stato inattivo e dunque non causano sintomi. In questo caso non sei contagioso, ma la tubercolosi potrebbe attivarsi, di conseguenza è sempre meglio seguire un trattamento terapeutico. Si parla invece di tubercolosi attiva quando la persona si ammala con i seguenti sintomi:
La tubercolosi può colpire anche altre parti del corpo, inclusi i reni, la colonna vertebrale o il cervello. Quando la tubercolosi si manifesta al di fuori dei polmoni, i segni e i sintomi variano a seconda degli organi coinvolti. Ad esempio, la tubercolosi della colonna vertebrale può causare mal di schiena e la tubercolosi dei reni potrebbe causare sangue nelle urine.
La tubercolosi è causata da batteri che si diffondono da persona a persona attraverso goccioline microscopiche rilasciate nell'aria. Il batterio responsabile è il Mycobacterium tuberculosis, chiamato comunemente Bacillo di Koch (dal nome del medico tedesco che lo scoprì). Sebbene la tubercolosi sia contagiosa, non è facile da contrarre, e soprattutto se curata può essere completamente debellata.
Chiunque si può ammalare di tubercolosi, esistono però dei fattori di rischio , come avere il sistema immunitario compromesso o debole, magari a causa di una pregressa infezione o di una malattia cronica, come l’Hiv, il diabete, il cancro (e soprattutto se stai seguendo la chemioterapia), l’assunzione di farmaci per prevenire il rigetto degli organi trapiantanti, una malattia renale, seguire un trattamento per trattare l'artrite reumatoide, il morbo di Crohn e la psoriasi. Aumenta il rischio anche vivere o viaggiare in alcuni paesi, come l’Africa, l’America latina, le isole caraibiche, l’Asia, la Russia e l’Europa orientale, e vivere o lavorare a contatto con persone malate o potenzialmente infette.
La diagnosi di tubercolosi deve essere formulata a seguito di un esame fisico. Il medico deve controllare i linfonodi e auscultare i polmoni. Lo strumento diagnostico più comunemente usato per la tubercolosi è un semplice test cutaneo: una piccola quantità di una sostanza chiamata PPD tubercolina viene iniettata appena sotto la pelle dell'interno dell'avambraccio. Dovresti sentire solo una leggera puntura d'ago.
Entro 48-72 ore, un operatore sanitario controllerà il tuo braccio per il gonfiore. Se appare una protuberanza rossa rigida e sollevata significa che è probabile che tu abbia un'infezione da tubercolosi. Ovviamente possono essere richiesti anche esami del sangue per verificare se hai una forma latente o attiva e una radiografia del torace o una TAC.
Se la radiografia del torace mostra segni di tubercolosi, il medico può prelevare campioni di espettorato, il muco che esce quando si tossisce. I campioni vengono testati per la TB.
La cura della tubercolosi è farmacologica e molto lunga. Per la tubercolosi attiva, devi assumere antibiotici per almeno sei-nove mesi (fino a un massimo di 34 mesi). I farmaci esatti e la durata del trattamento dipendono dall'età, dalla salute generale, dalla possibile resistenza e dalla localizzazione dell'infezione nel corpo. In caso di tubercolosi latente, la terapia è meno aggressiva.
La tubercolosi è una malattia prevenibile. Esiste un vaccino, studiato ed efficace per la prevenzione di forme gravi infantili della malattia (meningite e altre forme di Tb disseminata nei neonati e nei bambini). È un vaccino vivo attenuato BCG (bacillo di Calmette Guérin) ed è utilizzato spesso in bambini piccoli in Paesi con un’elevata incidenza di Tb. In Italia il vaccino è utilizzato solo in alcune categorie a rischio.
Fonte | Epicentro