Tumore al seno, la dieta vegana del semi-digiuno rafforzerebbe l’efficacia delle cure

I dati sono ancora preliminari e il campione di pazienti è ristretto, ma secondo un gruppo di ricercatori italiani un’alimentazione a basso contenuto calorico, a base vegetale e in grado di simulare gli effetti metabolici del giugno seguita per cinque giorni su sette in un arco di sei mesi potrebbe favorire l’azione antitumorale delle terapie ormonali.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 16 Luglio 2020
* ultima modifica il 23/09/2020

Da oggi potresti avere una nuova alleata contro il tumore al seno: la dieta del semi-digiuno. Un'alimentazione ipocalorica e a base vegetale, capace di simulare il digiuno e da seguire per cinque giorni su sette lungo un periodo di sei mesi, in combinazione però con la terapia ormonale standard. Già, hai capito bene: secondo uno studio dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova e dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano, la dieta vegana a basso contenuto calorico e "mima-digiuno" agirebbe non come prevenzione ma come un supporto concreto alle cure per il tumore al seno, contrastando la crescita delle cellule maligne. I risultati, pubblicati su Nature, sono stati raccolti da un campione di 36 pazienti: si tratta quindi di dati preliminari che i ricercatori invitano a prendere con cautela, sconsigliando quindi qualsiasi iniziativa fai da te.

La fase di test

Come sai, il primo passo per una sperimentazione è il test su un modello animale. Così i ricercatori hanno somministrato la dieta vegetale e a basso contenuto calorico ai topi. Poi hanno preso un campione di 36 pazienti affette da tumore al seno e già in terapia ormonale (trattamento a cui vengono sottoposte tre quarti delle donne con la malattia) e hanno somministrato loro una dieta vegana ipocalorica così strutturata: 5 giorni al mese di semi-digiuno con 1100 calorie il primo giorno e 700 i successivi quattro. Gli alimenti principali erano brodo, zuppe vegetali e frutta a guscio, hanno tolto poi gli zuccheri e le proteine tenendo comunque buone dosi di grassi di origine vegetale.

I risultati

Dai dati relativi ai topi la dieta semi-digiuno avrebbe rallentato la crescita tumorale e allo stesso tempo sarebbe stata in grado di far regredire il tumore, contrastando anche l’insorgenza della resistenza alle terapie farmacologiche standard. Nelle donne i risultati sarebbero stati altrettanto promettenti. La combinazione della dieta ipocalorica mima digiuno con le terapie ormonali avrebbe ridotto i livelli di glucosio, quelli di leptina, un ormone che regola la sazietà, l'insulina e anche il fattore di crescita insulino-simile (IGF1): tutte proteine che contribuiscono in maniera decisiva alla proliferazione delle cellule tumorali.

Cautela

Nonostante i promettenti risultati a lungo termine nel contrastare l'attività del cancro ottenuti sui topi dalla dieta ipocalorica mima digiuno, servono prudenza e cautela nel trasportare i risultati all’uomo. Lo specificano gli stessi ricercatori: il gruppo di pazienti preso in esame è ancora troppo piccolo e i risultati sono preliminari. In più, gli intervalli tra i giorni di semi-digiuno e quelli “normali” necessitano di una strutturazione e di protocolli organizzati da esperti e quindi ogni tipo di fai da te deve essere prontamente escluso.

Fonti | "Fasting-mimicking diet and hormone therapy induce breast cancer regression" pubblicata il 15 luglio 2020 su Nature

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.