Tumore al seno: trovato l’enzima che stimola la formazione di metastasi

Si chiama MMP9, o metalloproteinasi 9, ed è un enzima che favorisce lo spostamento delle cellule cancerogene verso altri organi, dove produrranno poi metastasi. Ed è proprio questa condizione a rappresentare al principale causa di morte. Ecco perché lo studio dell’Università della California è così importante.
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Giulia Dallagiovanna 19 Novembre 2019
* ultima modifica il 04/08/2020

Il tumore al seno rimane purtroppo uno dei più diffusi, soprattutto tra la popolazione femminile. Si calcola che circa una donna su 10 lo debba affrontare nel corso della sua vita, con tutto quello che comporta una malattia di questa gravità. Un corpo debilitato, il timore di non superare un momento così critico, la perdita dei capelli, tra le altre cose. Ma se la ricerca sta facendo passi da gigante e la possibilità di trasformare il carcinoma da patologia mortale a cronica è sempre più vicina, il vero problema nasce quando si arriva al quarto stadio e il tuo corpo viene attaccato da cellule maligne che formano metastasi in altri organi, in particolare ai polmoni, che sono proprio la principale causa di morte. Per questo il nuovo studio dell'Università della California è molto importante, perché potrebbe aver trovato qual è l'enzima che stimola la nascita di metastasi.

Nel polmone, queste nuove piccole masse tumorali prendono piede relative presto. Il team di ricerca ha osservato da vicino la progressione di un tumore al seno e ha individuato nell'enzima MMP9 un componente essenziale. Il suo nome esteso è metalloproteinasi 9, che stimola e favorisce la migrazione delle cellule maligne verso altri organi e tessuti.

Lo studio potrebbe aver gettato le basi per nuove terapie contro i tumori al quarto stadio

L'idea è stata quindi quella di provare a spegnere questo enzima per capire se si potesse bloccare la formazione di metastasi. In effetti, l'utilizzo di un anticorpo monoclonale ha fermato la migrazione delle particelle cancerogene e impedito quindi che venissero attaccati anche i polmoni. Ma c'è di più. Anche la risposta immunitaria sembrava migliorata perché si erano attivate le cellule T citotossiche. Potrebbero quindi essere queste le basi per nuove terapie che possano andare a colpire anche i tumori al quarto stadio.

Fonte| "MMP9 modulates the metastatic cascade and immune landscape for breast cancer anti-metastatic therapy" pubblicato su Life Science Alliance il 14 novembre 2019

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