Tutti donatori di organi fino a prova contraria: firmato il decreto sul silenzio assenso

A distanza di 20 anni dall’approvazione della legge, il ministro della Salute Giulia Grillo ha finalmente dato il via libera alla sua applicazione. Questo significa che, una volta deceduta, qualsiasi persona è considerata un potenziale donatore di organi a meno che nel corso della sua vita non abbia dichiarato in modo esplicito il proprio diniego. Una svolta, che salverà la vita di tantissimi pazienti.
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Giulia Dallagiovanna 21 Agosto 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Sono serviti 20 anni, ma alla fine il decreto legge è arrivato: da oggi, o meglio da quando entrerà ufficialmente in vigore, sarai un donatore di organi, a meno di non dichiarare espressamente un diniego nel corso della tua vita. È il famoso principio del silenzio assenso, del quale si è discusso a lungo: dal 1990 esiste una norma che introduce questo meccanismo in diversi ambiti. In poche parole, se non dici chiaramente di no, si dà per scontato che sia un sì. Dal provvedimento rimanevano però fuori settori considerati troppo delicati per accedere a questa semplificazione e, tra loro, compariva proprio la tutela della salute (dove infatti vige il principio del consenso informato: devi accettare espressamente di sottoporti a qualsiasi intervento medico-sanitario).

Ma la donazione degli organi, intesa quella che avviene in seguito alla morte del donatore, è un discorso a parte. Nel 1999 infatti è stata approvata la legge n.91 che, all'articolo 4, stabilisce invece: "I cittadini sono tenuti a dichiarare la propria libera volontà in ordine alla donazione di organi e di tessuti del proprio corpo successivamente alla morte, e sono informati che la mancata dichiarazione di volontà è considerata quale assenso alla donazione”. Per tanti, tantissimi anni, la norma è stata semplicemente ignorata. Ora invece il ministro della Salute Giulia Grillo ha dato il via libera alla sua applicazione, anche se sarà necessario circa un anno perché si possa effettivamente procedere in questo modo.

"Abbiamo finalmente sbloccato dopo 20 anni un passaggio fondamentale per l'applicazione del silenzio-assenso previsto dalla legge sulla donazione degli organi approvata nel 1999, ma rimasto lettera mortaha commentato Giulia Grillo – Due decenni sono troppi per attuare una legge di civiltà di cui il Paese ha bisogno. Potranno così essere salvate molte più vite, ma per farlo i cittadini devono essere adeguatamente informati e consapevoli e per questo lanceremo una nuova campagna informativa".

Servirà ancora un anno affinché si possa partire con la nuova procedura

Informazione, dunque, e poi le strutture fondamentali per trasformare la teoria in pratica. Innanzitutto il regolamento sulle funzioni del Sistema informativo trapianti (Sit), un'infrastruttura informatica con il compito di gestire i dati per conto della Rete Nazionale Trapianti. Suo è, ad esempio, l'onere di garantire la trasparenza e la tracciabilità dei processi di donazione, prelievo e trapianto di un organo. Le istruzioni per questo ente digitale sono contenute proprio nel nuovo decreto.

Dopodiché mancheranno altri due passaggi: il completamento dell'Anagrafe nazionale degli assistiti, una sorta di censimento di tutte le persone in carico al Sistema sanitario nazionale, tra cui ovviamente anche tu, presente in ogni Asl. Un lavoro che dovrebbe richiedere non più di qualche settimana. E poi tutti gli iscritti dai 18 anni in su dovranno ricevere una notifica, attraverso la quale verrà specificato che potranno dichiarare di essere contrari alal donazione dei propri organi e spiegherà dove andare per comunicare le proprie volontà.

Al momento dunque non cambierà ancora nulla per chi aspetta di ricevere un cuore o un fegato nuovo e nemmeno per chi desidera donare i propri, una volta che sarà deceduto. Inoltre, prima di mettere effettivamente in pratica queste nuove disposizioni verrà promossa una campagna informativa che segnalerà anche da quando entreranno in vigore nel concreto le procedure previste. Perciò avrai tutto il tempo necessario per ragionare sulle tue intenzioni. Questo decreto è una vera svolta per tutte le persone in attesa di trapianto. Assieme a Francia e Spagna, l'Italia è già tra gli Stati nei quali si conta il maggior numero di donatori, ma presto la quantità potrebbe aumentare in modo davvero significativo.

Fonte| Ministero della Salute

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