Ulcera duodenale: quali sono i sintomi, come comportarsi e cosa evitare di mangiare

L’ulcera duodenale è una lesione che si sviluppa nei centimetri iniziali della prima parte dell’intestino, il duodeno, e fa parte della categoria delle ulcere peptiche: esaminiamo insieme questa condizione e i trattamenti indicati per risolverla, compresa la dieta consigliata.
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21 Novembre 2021 * ultima modifica il 30/09/2023

L’ulcera duodenale può insorgere a qualsiasi età, anche durante l’infanzia, nonostante sia più comune tra la popolazione adulta; può avere dimensioni che vanno da qualche millimetro sino ad arrivare a diversi centimetri. Si tratta di una condizione piuttosto comune e solitamente risolvibile, con una stima che va dal 5 al 15% della popolazione globale, ma che potrebbe anche evolvere in una situazione più complessa.

Ulcera duodenale

Cos’è

L’ulcera è una lesione della pelle o del tessuto delle mucose che ha una cicatrizzazione assente o lenta e molto difficile, che può presentarsi sotto forma di perdita di tessuto, di piaga o di fessura.

L’ulcera duodenale, nello specifico, è una lesione della superficie della mucosa del duodeno, ossia la prima porzione dell’intestino tenue. Rientra nella categoria delle ulcere della digestione, chiamate ulcere peptiche: riguardano principalmente lo stomaco e la prima parte dell’intestino, quindi l’apparato digerente. L’ulcera peptica localizzata nello stomaco si definisce ulcera gastrica, mentre quella che intacca l’intestino si chiama ulcera duodenale, per l’appunto. L’ulcera duodenale è la forma più comune di ulcera peptica, ne rappresenta circa l’80% dei casi, mentre le ulcere gastriche sono più rare.

Tra le cause di formazione di ulcera possiamo elencare, oltre all’azione dell’acido gastrico che ne acutizza i sintomi, la presenza di infezioni batteriche o abuso di farmaci che indeboliscono le mucose. La gestione delle ulcere dipenderà molto dalla progressione della stessa al momento della diagnosi.

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Cause

Le principali cause di ulcere duodenali sono, come abbiamo già riportato, un uso frequente e continuativo di alcuni medicinali, in questo caso specifico di antinfiammatori non steroidei (i FANS), e la presenza di un’infezione batterica, nello specifico di Helicobacter pylori.

La maggior parte delle ulcere sono causate dall’infezione da H. pylori: è infatti molto frequente contrarre questo tipo di infezione in quanto il batterio riesce a sopravvivere nella mucosa gastrica, producendo tossine che agevolano la formazione delle ulcere; questo batterio, come l’utilizzo prolungato di FANS, contribuisce a distruggere il rivestimento duodenale.

Tra le altre cause meno comuni di ulcere duodenali possiamo includere:

  • sindrome di Zollinger-Ellison: una grave patologia caratterizzata dalla formazione di ulcere peptiche multiple dovute dalla presenza di un gastrinoma;
  • insufficienza vascolare;
  • tumori;
  • precedenti chemioterapie.

Sintomi

La sintomatologia di ulcera duodenale varia in base alla progressione della patologia, ma nella maggior parte dei casi apparirebbe asintomatica.

Il sintomo più comune, invece, è rappresentato da dispepsia, ossia una sensazione di fastidio o dolore che si avverte nella parte superiore dell’addome e un senso di indigestione. Solitamente in presenza di ulcere duodenali questo tipo di dolore dovrebbe affievolirsi e migliorare dopo i pasti, al contrario delle ulcere gastriche in cui generalmente il dolore aumenta dopo i pasti.

Altri sintomi che si potrebbero palesare sono:

  • gonfiore;
  • nausea o vomito;
  • aumento di peso.

Nei casi più gravi di ulcere duodenali si potrebbero presentare delle complicanze che potrebbero anche rivelarsi fatali, come:

  • sanguinamento gastrointestinale: rappresenta la complicanza più comune delle ulcere, che si manifesta con vomito con sangue o con emissione di sangue nelle feci;
  • penetrazione: quando l’ulcera può diventare più profonda e arrivare anche ad altri organi adiacenti;
  • perforazione: quando l’ulcera perfora la superficie del duodeno verso la cavità addominale, causando dolore intenso e acuto;
  • ostruzione: l’ulcera provoca un’infiammazione che gonfia i tessuti e restringe una parte del duodeno;
  • cancro: i pazienti con ulcere hanno probabilità molto più elevate di sviluppare tumori gastrici.

Diagnosi

Per la diagnosi di ulcera duodenale, oltre alla presenza dei sintomi sopra elencati, si valuterà anche l’età del paziente, in quanto la patologia è più comune nella popolazione adulta, e l’utilizzo di FANS.

Si cercherà poi la presenza di Helicobacter pylori: questo avverrà mediante un esame del sangue, un esame delle feci e un breath test, una procedura mediante la quale si ricerca la presenza del batterio tramite l’anidride carbonica espirata.

La diagnosi diretta di ulcera duodenale avviene, in modo certo, tramite la gastroscopia: si tratta di un esame diagnostico che permette di visionare direttamente l’interno dell’esofago, dello stomaco e del duodeno tramite l’inserimento di una sonda con telecamera direttamente dalla bocca del paziente. Tramite questo esame è possibile effettuare anche una biopsia del tessuto da valutare successivamente in laboratorio.

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Cura

Il trattamento per le ulcere duodenali varierà in base alla progressione della patologia al momento della diagnosi.

Nella maggior parte dei casi, soprattutto non gravi, la terapia prescelta sarà l’utilizzo di farmaci acido-inibitori, quindi degli antiacidi che riducano l’acidità gastrica, dando sollievo al dolore e bruciore; la durata della terapia dipenderà dalla gravità dei sintomi e al rischio di complicanze. La terapia farmacologica verrà abbinata alla sospensione dei FANS, tra le principali cause di ulcere, e possibilmente sarà indicato sospendere anche l’assunzione di alcol e il fumo.

Nei casi di infezione di H. pylori i farmaci acido-inibitori dovranno essere abbinati anche agli antibiotici fino all’eliminazione totale dei batteri.

Nei casi gravi di perforazione o sanguinamento la procedura che dovrà essere utilizzata è l’intervento endoscopico in cui è possibile cauterizzare l’ulcera con il calore o iniettando una sostanza che ne provoca la coagulazione. Nei casi più gravi si potrebbe ricorrere ad un intervento chirurgico, ma solitamente è una procedura rara.

Alle procedure di trattamento sopra elencate è possibile e consigliato abbinare una dieta precisa, in quanto alcune tipologie di cibi non sono indicate in presenza di ulcere. I cibi preferibili sono quelli semplici, soprattutto cotti a vapore, mentre tra gli alimenti da evitare troviamo:

  • fritti e alimenti ricchi di grassi;
  • spezie, in particolare pepe e peperoncino;
  • cioccolato, tè e caffè;
  • zuccheri;
  • alcolici.
Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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