Un accordo per 23 farmaci e vaccini a 45 Paesi a basso reddito, l’annucio di Pfizer a Davos

I prodotti serviranno per la cura e la prevenzione di malattie infettive, patologie rare e infiammatorie e alcuni tipi di tumore. In totale dovrebbe arrivare a interessare fino a 1,2 miliardi di persone che abitano in Paesi a basso o medio-basso reddito.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 30 Maggio 2022
* ultima modifica il 30/05/2022

Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa, è che i confini sono solo linee disegnate da noi. Un virus emerso in Cina ci ha impiegato giusto qualche mese per percorrere 9mila chilometri e attraversare almeno due continenti. E se il Covid non fosse un esempio sufficiente, si può citare il vaiolo delle scimmie che, sebbene meno contagioso, sta già interessando Europa, Stati Uniti, Canada e Australia. Proprio sulla scia di queste esperienze è risultato sempre più evidente come sia necessario rifornire anche i Paesi a basso reddito di tutti i vaccini e farmaci di cui hanno bisogno “Oggi non è più concepibile immaginare di rimanere protetti dal proprio sistema sanitario e al sicuro dentro le proprie frontiere”, ci aveva detto Elda Baggio, vicepresidente di Medici Senza Frontiere. In questo contesto deve essere letto l'accordo annunciato da Pfizer al World Economic Forum di Davos, in Svizzera per la fornitura di vaccini e farmaci al prezzo di costo a 45 Paesi a basso reddito.

L'obiettivo dichiarato dell'azienda farmaceutica americana è quello di ridurre le diseguaglianze in materia di accesso alla Salute. L'effetto collaterale naturalmente è anche quello di allargare la platea di pazienti che ricevono farmaci Pfizer. Le stime parlano di 1,2 miliardi in più di individui che potranno beneficiare di questa intesa.

Al momento ne fanno parte solo 5 Paesi africani (Ruanda, Ghana, Malawi, Senegal e Uganda), ma dovrebbe arrivare a comprendere 27 nazioni a basso reddito e 18 a reddito medio-basso, ma le cui condizioni risultano leggermente migliorate solo negli ultimi 10 anni. "Come abbiamo imparato dal lancio globale del vaccino per il COVID-19, provvedere alla fornitura di un farmaco o un vaccino è solo il primo passo per aiutare i pazienti. Lavoreremo a stretto contatto con i leader mondiali della sanità per migliorare aree come la diagnosi, l'educazione e la formazione, le infrastrutture e lo stoccaggio, e molto altro ancora", ha commentato il Presidente e CEO di Pfizer Albert Bourla.

L'accordo dovrà arrivare a includere 27 Paesi a basso reddito e 18 a reddito medio-basso

I prodotti farmaceutici promessi sono 23 in totale e servono per prevenire o curare malattie infettive, alcune patologie rare e infiammatorie e alcuni tipi di tumore. È stato calcolato un impatto positivo sulla vita di circa un milione e mezzo di persone all'anno. Non solo, ma questo accordo potrà in futuro essere esteso anche a medicinali nuovi, non ancora brevettati come ad esempio il vaccino contro lo streptococco del gruppo B, che l'azienda sta studiando proprio per promuovere l'accordo. Si tratta di un batterio molto problematico in Africa, dal momento che è una delle principali cause di bambini nati morti e mortalità neonatale. L'accordo è stato finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation.

Fonte| Comunicato stampa Pfizer

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.