Un altro Natale in pandemia: tra nuove regole per i rientri in Italia e l’ipotesi dell’obbligo mascherina anche all’aperto

Stretta del Governo sui rientri in Italia dall’estero: per i vaccinati basterà un tampone negativo, i non vaccinati dovranno invece restare obbligatoriamente in isolamento fiduciario. Se le cose peggiorano si sta valutando l’ipotesi del test negativo per accedere agli eventi anche per i vaccinati e l’obbligo della mascherina all’aperto.
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Kevin Ben Alì Zinati 17 Dicembre 2021
* ultima modifica il 17/12/2021

Ci aspetta un altro Natale di pandemia, tra regioni in zona gialla (da lunedì di Liguria, Marche, Veneto e della provincia di Trento si uniranno a Friuli Venezia Giulia, Calabria e provincia di Bolzano), l’avanzata della quarta ondata e la nuova variante Omicron di cui abbiamo osservato la maggior capacità di contagio.

Le prossime settimane saranno delicate ma per niente paragonabili a dodici mesi fa, quando casi e decessi facevano registrate ben altri numeri. Se oggi l’Italia si trova in una condizione di maggiori equilibrio e con una delle più virtuose curve epidemiologiche in Europa, infatti, il merito anche delle ultime azioni intraprese dal Governo.

Sto parlando, per esempio, del nuovo decreto-legge che ha prorogato lo stato di emergenza nazionale: il capello normativo sotto cui vivono tutte le misure restrittive e di prevenzione che hai conosciuto finora, dalle mascherine ai vaccini.

A questo proposito, la campagna giorno dopo giorno sta dando i suoi frutti. Ad oggi, venerdì 17 dicembre 2021, l’88,3% della popolazione under12 ha ricevuto almeno una dose, più dell’85% ha completato il ciclo primario e più di 13 milioni di persone hanno già ricevuto anche il richiamo. Da ieri, inoltre, ha preso avvio anche la vaccinazione per la popolazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni.

Per proteggere quel vantaggio “sanitario” e tutelare le prossime settimane di festività, il Governo ha anche introdotto nuove regole per i rientri in Italia prevedono la necessità di un tampone negativo per i vaccinati e la isolamento fiduciario per i non vaccinati.

Se le cose peggiorassero, però, tutto questo, però, potrebbe anche non bastare.

I rientri 

Regole più stringenti per rientrare in Italia in vista delle feste di Natale, insomma. L’ordinanza del Ministero è entrata in vigore lo scorso 15 dicembre e impone nuove restrizioni per chi ha soggiornato all’estero nei precedenti 14 giorni.

Le misure sono state spiegate dal premier Mario Draghi come una mossa preventiva: “La variante Omicron per ora è meno diffusa in Italia che in altri paesi, occorre quindi mantenere questo vantaggio a protezione del nostro sistema nazionale”.

Che cosa cambia, dunque?

Paesi europei

Se sei vaccinato e rientri in Italia da un paese europeo dovrai compilare il Passenger Locator Form ed esibire il risultato negativo di un tampone molecolare effettuato nelle 48 ore antecedenti l’ingresso in Italia, oppure l’esito negativo di un test antigenico rapido effettuato nelle 24 ore precedenti.

Se non sei vaccinato, invece, le misure saranno più rigide. Oltre al PLF avrai anche l’obbligo di esibire un tampone molecolare negativo (che ha validità di 48 ore) oppure antigenico (valido 24 ore). Non solo: dovrai obbligatoriamente restare in isolamento fiduciario per 5 giorni al termine dei quali ti servirà un altro tampone negativo.

Paesi Extra Ue

Per i paesi fuori dall’UE (compreso quindi il Regno Unito) vale lo stesso principio del tampone per i vaccinati e della quarantena per chi non ha ricevuto neanche una dose di vaccino. Cambiano, tuttavia, le durate.

Il tampone molecolare negativo, per i vaccinati, deve essere effettuato nelle 72 ore antecedenti l’ingresso in Italia, quello antigenico invece “solo” 24 ore prima. Se però sei vaccinato e arrivi dal Regno Unito o dall’Irlanda del Nord il molecolare deve essere effettuato nelle 48 precedenti.

Per i non vaccinati funzionerà invece così: oltre al PLF saranno obbligatori un molecolare (valido 48 ore) oppure antigenico (valido 24 ore), l’isolamento fiduciario per 10 giorni e un test (molecolare o antigenico) al termine dell’isolamento.

Ulteriori restrizioni riguardano l’Africa. Fino al 31 gennaio 2022, infatti, l’Italia vieterà l’ingresso e transito a chi nei 14 giorni precedenti abbia soggiornato in Sudafrica (“patria” della variante Omicron), Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Malawi, Mozambico, Namibia, Eswatini

E se non bastasse? 

In questi due anni abbiamo capito una cosa: la pandemia è imprevedibile. Anche se i numeri dei nostri contagi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi continuano a salire, oggi restiamo comunque in un equilibrio tale che ci permette di vivere le feste senza lockdown generalizzati e città deserte.

Ma in un attimo – quantificabile in due-tre settimane – potrebbe davvero cambiare tutto. La variante Omicron, che ad oggi in Italia ha fatto registrare “solo” lo 0,2% dei casi, potrebbe iniziare a dilagare qui come nel Regno Unito, dove ormai rappresenta il 50% dei contagi.

Per questo il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli non ha escluso ulteriori restrizioni. Come il tampone anche ai vaccinati per i grandi eventi e l'obbligo di mascherine anche all'aperto.

Locatelli ha spiegato che l’obbligo di un test negativo anche per chi ha già completato il proprio ciclo vaccinale per accedere ai grandi eventi è “un'ipotesi da considerare se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare”.

L’obiettivo, sulla scia di quanto dichiarato da Draghi, è quella di proteggere il vantaggio che abbiamo accumulato rispetto al resto d’Europa.

Fonti | Ministero della Salute

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