Un esame rapido per capire subito se la terapia contro il cancro funziona oppure no. E poter quindi correggere subito il tiro, risparmiando tempo prezioso ed evitando ulteriori effetti collaterali non necessari al paziente. Non è la prima volta che si parla di una possibilità del genere, ma il nuovo studio della National University of Singapore pubblicato su Nature Nanotechnology sembra dare una svolta concreta a questa ipotesi. Un semplice esame del sangue permette di valutare la risposta alle terapie nel giro di 24 ore dall'inizio del trattamento.
La tecnica si chiama ExoSCOPE (Extracellular vesicle monitoring of small-molecule chemical occupancy and protein expression) e come biomarcatori prende in considerazione delle vescicole extracellulari che hanno dimensioni ovviamente piccolissime e che vengono sintetizzate dalle cellule tumorali che entrano in circolo nel sangue. Quando la terapia è efficace, all'intero di queste vescicole si ritrova proprio il farmaco.
Oggi per arrivare allo stesso risultato si utilizza invece la diagnostica per immagini, che valuta le dimensioni della massa. Se si sono ridotte, significa che il trattamento scelto era quello giusto. Ma ci vuole tempo e sono più costose. Lo studio invece propone un semplice prelievo. Un esame poco invasivo, non doloroso è che è possibile ripetere spesso. La piattaforma ExoSCOPE a questo punto analizza il campione, cattura le vescicole che rileva e attiva un segnale luminoso quando nota la presenza del farmaco.
La procedura è già stata testata su 163 provette provenienti da 106 pazienti. Ha funzionato molto bene sul tumore al polmone, fornendo dati accurati tanto quanto le immagini diagnostiche, ma in tempi decisamente più brevi.
Fonte| "Extracellular vesicle drug occupancy enables real-time monitoring of targeted cancer therapy" pubblicato su Nature Nanotechnology l'8 marzo 2021