Forse per te è ancora una distanza imponente, ma per la cardiochirurgia Bergamo e Rennes non sono più così lontani. Anzi.
Mentre un primo gruppo di chirurghi era in sala operatoria all’Ospedale Humanitas Gavazzeni, l’altro team era collegato da remoto e, passo passo, seguiva l’andamento dell'operazione di riparazione di una valvola mitrale a 1200 chilometri di distanza.
Quello andato in scena a Bergamo è il primo intervento di telementoring in cardiochirurgia robotica mai effettuato in Europa.
Il primato e l’eccezionalità dell’operazione potrebbero appartati ancora poco chiari, quindi te li spiego meglio.
Il paziente sotto ai ferri necessitava di un intervento cardiochirurgo per la ricostruzione della valvola mitralica: quella che, posta tra l'atrio e il ventricolo sinistri del cuore spinge il sangue ossigenato in tutto il tuo corpo.
Dopo le analisi e una serie di consulti, i due team hanno deciso di procedere con un’operazione di cardiochirurgia robotica.
Di norma funziona così: il cardiochirurgo, con il ruolo di primo operatore, esegue l’intervento manovrando i bracci del robot chirurgo (il famoso Da Vinci X) attraverso una consolle lontana dal tavolo operatorio usando mani e piedi mentre il secondo chirurgo, invece, resta più vicino al paziente.
In questo caso le regole sono state “riscritte”. Nella sala operatoria del Gavazzeni è stato allestito un innovativo sistema di telecamere ad altissima risoluzione collegate alla consolle di controllo del robot per monitorare in modo totale l’intera sala e il tavolo operatorio.
Queste hanno immerso ancora di più il chirurgo nel cuore del paziente. Come in una sala di regia, poteva contare contemporaneamente sul proprio schermo le immagini provenienti da 4 visori.
Il sistema ha però ha consentito anche la partecipazione in diretta degli specialisti dell’Università di Rennes. Questi strumenti di fatto hanno eliminato le distanze fisiche tra l’équipe bergamasca e quella francese che, lontana più di mille chilometri, ha potuto comunque assistere in tempo reale all’intervento e partecipare al debrief finale.
Gli esperti del Gavazzeni di Bergamo hanno spiegato che oggi il telementoring pone le basi per nuovi metodi per l’insegnamento chirurgico e attraverso l’interazione e la dimostrazione in diretta delle tecniche e della dinamica del lavoro di squadra in sala operatoria permette di motivare fortemente gli specializzandi.
Domani, invece, questa tecnologia potrebbe aprire le porte alla cooperazione da remoto di specialisti internazionali per i casi più complessi.
Fonte | Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo