Un trattamento combinato per il tumore al seno con mutazione BRCA riduce il rischio di recidiva

Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e presentato al Congresso della Società Americana di Oncologia offre una nuova speranza alle pazienti affette da tumore del seno ad alto rischio e soprattutto ricorda l’importanza di sottoporsi a un test genetico.
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Giulia Dallagiovanna 5 Luglio 2021
* ultima modifica il 05/07/2021

Esistono diversi tipi di tumore al seno e per questo motivo è di fondamentale importanza sottoporsi a un test genetico. C'è infatti una particolare mutazione, chiamata BRCA, in grado di rendere la neoplasia più aggressiva e di aumentare il rischio di recidiva. Si tratta peraltro di un fattore che può essere ereditario e quindi presente all'interno di un gruppo di consanguinei. Proprio contro questa tipologia di carcinoma è stato sperimentato un approccio che prevede l'aggiunta di un medicinale PARP inibitore alla terapia standard. I risultati sono stati davvero importanti: una riduzione del 42% delle probabilità di recidiva e del rischio di morte. Lo studio OlympiA è stato presentato al Congresso della Società Americana di Oncologia e pubblicato sul New England Journal of Medicine.

Il farmaco in più si chiama olaparib e in Italia è già disponibile per l'utilizzo su pazienti oncologici con mutazione BRCA, appunto, carcinoma mammario triplo negativo metastatico e carcinoma ovarico avanzato. Lo studio in questione è arrivato alla fase tre e ha arruolato 1.836 donne, tutte con tumore al seno ad alto rischio, HER2-negativo e mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2. Tutte loro hanno ricevuto la terapia standard, ma un gruppo ha ricevuto anche l'olaparib per un anno, mentre all'altra metà è stato somministrato un placebo.

A distanza di tre anni dalla fine delle cure, l'85,9% di pazienti trattate con l'aggiunta di olaparib sono ancora in vita e libere da neoplasie al seno invasive, né altri tumori. Nell'altro gruppo invece questo si è verificato per il 77,1% delle partecipanti. Il farmaco ha inoltre ridotto il rischio di recidiva e di decesso, oltre a un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da malattia.

Tutto ciò a fronte, come potrai immaginare, di alcuni effetti collaterali tra cui soprattutto la nausea per oltre la metà della donne che lo ha assunto e l'affaticamento per una percentuale di poco ridotta. Ma solo il 10% di loro ha dovuto interrompere in anticipo il trattamento a causa degli eventi avversi.

Dunque il test genetico per diagnosticare con precisione da quale tumore sei affetta è molto importante, anche quando la tua Regione non lo può rimborsare. Consente comunque di individuare la cura più adatta per il tuo caso specifico e di aumentare quindi le tue probabilità di sopravvivenza. Il consiglio quindi è di chiedere sempre allo specialista che ti segue se sia il caso di sottoporti all'indagine oppure no.

Fonte| "Adjuvant Olaparib for Patients with BRCA1- or BRCA2-Mutated Breast Cancer" pubblicato sul New England Journal of Medicine, il 24 giugno 2021

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