Una bella notte di sonno è il tuo miglior antidolorifico

Quando riposi correttamente durante la notte, avrai una soglia di sopportazione del dolore più alta. Nel tuo cervello infatti lavorerà di meno la corteccia somatosensoriale, l’area connessa alla sensibilità a al male fisico, mentre sarà più attivo il nucleus accumbes che rilascia dopamina e inibisce il fastidio.
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Giulia Dallagiovanna 27 Marzo 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Ci sono benefici del sonno dei quali ti sarai accorto anche tu. Dopo una notte di riposo, sarai più attivo, farai meno fatica a concentrarti e avrai migliori capacità di ragionamento. Molto probabilmente, anche il tuo umore sarà migliore. Ma potrebbe esserci un effetto collaterale positivo al quale non hai mai fatto caso: il tuo livello di sopportazione del dolore sarà più alto. Lo ha dimostrato uno studio dell'Università di Berkeley, in California.

Matthew Walker, professore di Neuroscienze e Psicologia, e Adam Krause, un dottorando, hanno condotto un esperimento con la partecipazione di 24 volontari giovani e senza particolari problemi di salute. A tutti è stato fatto provare un dolore crescente a una gamba per individuare la loro soglia di sopportazione.

La stessa procedura è stata ripetuta al risveglio da una notte di sonno indisturbato e una terza volta alla fine di una nottata in bianco. Intanto, i ricercatori hanno tenuto monitorato il cervello dei partecipanti, esaminando in particolare i circuiti coinvolti nell'elaborazione del dolore.

Hanno così appurato che la soglia di sopportazione del dolore è inferiore quando non si ha avuto modo di riposare a sufficienza. La corteccia somatosensoriale del cervello, un'area associata alla sensibilità al malessere fisico, risultava infatti iperattiva confermando l'ipotesi che la privazione del sonno interferisce con il lavoro dei circuiti neuronali che processano la sensazione di dolore.

Dopo una notte in bianco, il cervello rilascia meno dopamina, il neurotrasmettitore che inibisce il dolore

Ma la vera sorpresa è stata un'altra. Mentre la corteccia somatosensoriale risultava stakanovista, a ridurre la propria attività era invece il nucleus accumbens. Si tratta dell'area del tuo cervello deputata al rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore che trasporta le sensazioni piacevoli e inibisce il dolore.

Quindi non solo l'insonnia provoca un aumento della percezione del male fisico, ma il sonno ne diminuisce la sensazione. Il che significa che dormire ti aiuta a provare meno dolore a un muscolo, alle ossa oppure a un organo del tuo corpo.

Walker e Krause ritengono che questo risultato potrebbe influire anche sulle terapie per il dolore cronico, legato a malattie o disturbi. Quello che è certo è che anche negli ospedali, cioè il luogo dove si trova la più alta concentrazione di malati e le più difficili condizioni per dormire, dovrebbero tenerne conto, cercando di rendere l'ambiente più tranquillo e conciliante per il riposo.

In ogni caso, ora sai che il mal di testa, il dolore allo stomaco e quei piccoli fastidi fisici quotidiani non devono per forza essere sconfitti con un antidolorifico. Un rimedio naturale altrettanto efficace potrebbe essere un buon riposino pomeridiano o una bella notte di sonno.

Fonte| "Sleep Loss Heightens Pain Sensitivity and Dulls Brain’s Painkilling Response", pubblicato su Journal of Neuroscience, il 28 gennaio 2019

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