Una combinazione di farmaci immunoterapici potrebbe aumentare la sopravvivenza in pazienti con melanoma

Relatlimab e nivolumab, utilizzati insieme, sembrano aumentare la sopravvivenza libera da progressione in pazienti che hanno un melanoma con metastasi o che non è stato possibile rimuovere chirugicamente. Sono i risultati di uno studio di fase 2/3 che apre nuove speranze nella lotta contro questo tumore della pelle.
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Giulia Dallagiovanna 6 Aprile 2021
* ultima modifica il 09/04/2021

Il melanoma, un tumore della pelle sempre più diffuso, potrebbe presto avere altri due nemici che, combinati insieme, sembrano dare buoni risultati contro la progressione della neoplasia. Si tratta di due molecole, relatlimab e nivolumab, oggetto di una sperimentazione non ancora conclusa da parte di una delle più importanti aziende farmaceutiche americane, la Bristol-Myers Squibb. Lo studio di fase 2/3 ha raggiunto comunque il primo degli obiettivi che si era fissato, ovvero valutare la sopravvivenza dei pazienti libera da progressione. È invece ancora in corso la ricerca per verificare la sopravvivenza globale. Ti ricordo infine che stiamo parlando di melanomi con metastasi o che non si potevano rimuovere chirurgicamente, né trattare con le terapie a disposizione.

Il melanoma colpisce soprattutto persone che hanno tra i 45 e i 55 anni, ma tieni presente che negli ultimi anni si l'età in cui arriva la diagnosi si è ridotta. Sono circa 14mila i nuovi casi che emergono ogni anno e purtroppo la malattia può anche rivelarsi fatale.

I ricercatori hanno provato a utilizzare due farmaci immunoterapici in combinazione. Il nivolumab inibisce il checkpoint primario Pd-1, in modo tale che il tumore torni a essere visibile al tuo sistema immunitario, mentre il relatlimab è un anticorpo anti-Lag-3, che si occupa quindi di un secondo checkpoint immunitario, il LAG-3 appunto. Il paragone è stato fatto con pazienti che venivano trattati con il solo nivolumab.

Ogni anno emergono 14mila nuovi casi di melanoma

La combinazione dei due farmaci ha favorito una maggior sopravvivenza libera da progressione, perché ha potenziato la risposta immunitaria da parte dei pazienti. Naturalmente bisognerà attendere nuovi test e la conclusione di tutte le sperimentazioni, prima di capire se possa essere utilizzato questo approccio oppure no. La speranza comunque è che i risultati si confermino buoni anche in tutti gli altri trials.

Fonte| "Bristol Myers Squibb Announces RELATIVITY-047, a Trial Evaluating Anti-LAG-3 Antibody Relatlimab and Opdivo (nivolumab) in Patients with Previously Untreated Metastatic or Unresectable Melanoma, Meets Primary Endpoint of Progression-Free Survival" pubblicato sul sito di Bristol Myers Squibb il 25 marzo 2021

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