Una diagnosi precoce del disturbo dello spettro autistico consente maggiori successi nelle terapie offerte al bambino

Una diagnosi precoce del disturbo dello spettro autistico, prima dei due anni e mezzo di età, consente di ottenere maggiori risultati nell’ambito della sfera sociale del bambino. A evidenziarlo è uno studio israeliano recentemente pubblicato sulla rivista Autism.
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Gaia Cortese 23 Novembre 2021
* ultima modifica il 03/01/2022

Controlli e screening medici nel neonato e nel bambino in crescita sono strumenti e pratiche necessarie per promuovere la salute, per prevenire malattie e per accompagnare nel modo migliore lo sviluppo emotivo e intellettuale del bambino. Tra i principali controlli proposti, che ormai rientrano nella routine, non c’è ancora uno screening per il disturbo dello spettro autistico, ma qualcosa potrebbe cambiare in futuro.

Sulla base di uno studio pubblicato sulla rivista Autism e condotto da ricercatori dell'Università Ben-Gurion del Negev, in Israele, sembra che poter diagnosticare l'autismo prima che il bambino abbia compiuto i 2 anni e mezzo di età, consenta di ottenere maggiori risultati nell’ambito della sua sfera sociale.

Lo studio ha analizzato lo sviluppo dei sintomi del disturbo dello spettro autistico per un periodo che andava da uno a due anni su 131 bambini a cui l’autismo era stato diagnosticato quando avevano tra un anno e 5 anni di età. Ne è risultato che, tra i bambini che avevano ricevuto la diagnosi prima di compiere i 2 anni e mezzo, la probabilità di ottenere dei miglioramenti considerevoli nei sintomi sociali dell'autismo era tre volte più alta rispetto ai bambini che avevano ricevuto una diagnosi in età più avanzata.

Come riporta Ansa, Ilan Dinstein, coordinatore del team di ricercatori, ha commentato i risultati dello studio sostenendo che “questo miglioramento possa essere collegato alla maggiore plasticità del cervello e alla flessibilità comportamentale che caratterizza le prime fase dell'infanzia".

"Questi risultati evidenziano l'importanza della diagnosi precoce e del trattamento del disturbo dello spettro autistico in contesti comunitari – ha continuato Dinstein -. Sarebbe importante introdurre lo screening universale per il disturbo dello spettro autistico prima dei 2,5 anni di età".

Oggi la diagnosi di autismo viene fatta in media quando il bambino ha già compiuto 3 o 4 anni: in mancanza di un approccio clinico, infatti, non è semplice rendersi conto che non tutte le capacità che un bambino dovrebbe avere acquisito per la sua età siano state raggiunte o meno, Diversamene, una visita neurologica già  intorno ai 18 mesi potrebbe restituire un quadro clinico più chiaro e, se necessario, dare la possibilità  di accompagnare da subito il bambino con le adeguate terapie per favorire il suo sviluppo cognitivo-comportamentale.

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