Una memoria di cristallo con i segreti della vita umana nascosta in una grotta di sale: è il piano B contro l’estinzione

Lo scenario in cui l’Umanità potrebbe davvero rischiare di scomparire esiste, e lo scienza lo sa. Per questo un gruppo di scienziati dell’Università di Southampton ha sviluppato una memoria di cristallo indistruttibile ed eterna con al suo interno le informazioni base della vita umana: l’intero genoma umano, gli elementi universali e una rappresentazione della nostra specie.
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Kevin Ben Alì Zinati 24 Settembre 2024
* ultima modifica il 24/09/2024

Che cosa ne sarà dell’Umanità? La domanda che da sempre alimenta film e romanzi distopici ormai è quotidianamente sul tavolo anche di una grossa fetta di scienziati.

È inevitabile pensare a fine fine faremo quando ti scontri con emergenze sanitarie di origine (quasi) sconosciuta o quando non vedi una frenata decisiva al graduale tracollo climatico del tuo Pianeta.

Tra i tanti che colorano il nostro futuro, lo scenario di una potenziale estinzione dell’essere umano dunque esiste e per questo un gruppo di ricercatori dell’Università di Southampton nel Regno Unito ha sviluppato una cassaforte impenebtrabile ed eterna per salvaguardare la nostra specie.

Un gruppo di ricercatori ha creato una memoria di cristallo indistruttibile ed eterna con le informazioni base della vita umana: da usare un domani, in caso di scenari apocalittici o catastrofici. Photo credit: University Of Southampton.

Ribattezzato Memory of Mankind, si tratta di una sorta di capsula del tempo riposta al sicuro all’interno di una grotta di sale in Austria al cui interno è stato salvato il cuore della vita umana, ovvero il nostro intero genoma umano.

Non immaginare tuttavia una blocco di acciaio con una ghiera e una combinazione segreta. Il dispositivo di memoria sviluppato dagli scienziati inglesi è una speciale memoria costituita di cristallo che, in termini di resistenza, è equivalente al quarzo fuso, ovvero uno dei materiali più durevoli chimicamente e termicamente sulla Terra.

Conta che il dispositivo è capace di resistere a temperature estere: sia al congelamento che al fuoco di 1000°C. È anche indistruttibile dal momento che può sopportare una forza di impatto diretto fino a 10 tonnellate per centimetro quadrato e non subisce nemmeno l’effetto di una lunga esposizione alle radiazioni cosmiche.

Cosa c’è al suo interno, dunque? La Memory of Mankind ha una memoria di 360 terabyte (1 terabyte sono 1000 gigabyte) e attraverso una lavorazione con laser ultraveloci gli scienziati vi hanno inciso sopra i dati del genoma in vuoti nanostrutturati orientati all'interno della silice.

Invece che utilizzare solo la superficie di un pezzo di carta 2D o di un nastro magnetico, però, hanno codificato le informazioni scrivendo su tutto il materiale in due dimensioni ottiche e tre coordinate spaziali e per questo si parla di cristallo di memoria 5D.

Questo è l’archivio di Memory of Mankind situato a Hallstatt, in Austria. Photo credit: University of Southampton.

Questo dispositivo custodisce dunque gli elementi universali che compongono la vita (idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto), le quattro basi del DNA (l'adenina, la citosina, la guanina e la timina) e la loro intera struttura molecolare insieme all'indicazione della posizione di ciascuna all'interno della struttura a doppia elica del DNA. Sono riportate poi anche le indicazioni sulle posizioni dei geni dentro a un cromosoma, che può quindi essere inserito in una cellula.

I ricercatori inglesi hanno anche pensato di inserire un’indicazione visiva della specie a cui si riferisce il cristallo di memoria 5D, quindi l’essere umano. Così il team ha riprodotto l’immagine di un uomo e di una donna, omaggindo le famoso placche che erano state applicate sulla navicella spaziale Pioneer lanciata dalla NASA oltre i confini del sistema solare.

“Il cristallo di memoria 5D apre le porte ad altri ricercatori per costruire un deposito eterno di informazioni genomiche da cui organismi complessi come piante e animali potrebbero essere ripristinati se la scienza in futuro lo consentirà” ha spiegato il professor Peter Kazansky dell’Università di Southampton.

Ad oggi non siamo ancora capaci di creare un organismo vivente partendo solo dalle informazioni genetiche ma i ricercatori hanno fede che in futuro la biologia sintetica possa davvero acquisire questa capacità. A quel punto, un manuale d’istruzioni farebbe davvero comodo.

Fonte | University of Southampton

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