Una nuova speranza di cura contro il glioblastoma: è italiana una tra i primi pazienti a sperimentarla

L’ipotesi avanzata dallo studio internazionale è quella di una combinazione terapeutica tra due farmaci, allo scopo di rendere più efficace la risposta contro uno dei più aggressivi tumori cerebrali. All’Istituto Oncologico Veneto è stata trattata la prima paziente italiana, e tra i primi al mondo a entrare nella sperimentazione, e.
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Giulia Dallagiovanna 9 Aprile 2021
* ultima modifica il 09/04/2021

Ci sono nuove speranze di cura contro il glioblastoma, un tumore cerebrale molto aggressivo che colpisce soprattutto persone dai 65 anni in su, ma non è poi così raro nemmeno tra i più giovani. Oggi è in corso di sperimentazione una terapia che si basa sulla combinazione di due farmaci di ultima generazione: Regorafenib e Nivolumab. All'Istituto Oncologico Veneto ha ricevuto il trattamento la prima paziente italiana, e tra le prime al mondo ad essere arruolate nello studio.

Il Neuro–Oncology Research Team dell’Istituto Oncologico Veneto che ha preso parte allo studio internazionale. Al centro, la dottoressa Vittorina Zagonel, dirigente del reparto di Oncologia 1 e principal investigator dello studio, e il dottor Giuseppe Lombardi, coordinatore internazionale dello studio. Credit photos: Ufficio stampa IOV

Ma di quali farmaci stiamo parlando? Il Regorafenib veniva già utilizzato per trattare i tumori del cervello, perché attraverso la sua azione riesce a ridurre la vascolarizzazione e la proliferazione delle cellule maligne, inibendo specifiche alterazioni molecolari che queste contengono. Il Nivolumab invece è un farmaco immunoterapico e ha quindi il compito di rendere più efficace l'azione del sistema immunitario contro la neoplasia.

La paziente ha 61, risiede in Friuli-Venezia Giulia ed è in cura per una recidiva di glioblastoma

L'ipotesi formulata dagli autori dello studio internazioanle "Rego-Nivo", che arriverà a coinvolgere 210 pazienti, è che questi due farmaci utilizzati insieme diano luogo a un'azione più mirata e potente contro il tumore. La prima italiana a riceverlo sarà appunto una donna di 61 anni, residenze in Friuli-Venezia Giulia e in cura allo IOV, che presenta una recidiva di glioblastoma.

"Il glioblastoma è una forma molto aggressiva di tumore che colpisce il sistema nervoso centrale – spiega il dottor Giuseppe Lombardi, dirigente medico dell’Oncologia 1 dello IOV e coordinatore internazionale dello lo studio -. Sebbene si manifesti quasi esclusivamente nel cervello, il glioblastoma può anche apparire nel tronco cerebrale, nel cervelletto e nel midollo spinale. La terapia sperimentale, che prevede la combinazione di Regorafenib e Nivolumab, potrebbe cambiare le prospettive di cura per gli oltre mille pazienti colpiti ogni anno in Italia da glioblastoma recidivato. L’obiettivo dello studio è dimostrare se questo trattamento aumenta in maniera significativa la sopravvivenza, rispetto al percorso di cura più tradizionale".

Se i risultati dello studio fossero promettenti, come naturalmente speriamo tutti, si potrebbe pensare di utilizzare questa combinazione terapeutica anche contro alcuni tumori che colpiscono l'intestino.

Fonte| Comunicato stampa IOV, 8 aprile 2021

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