Una proposta di legge chiede l’istituzione dello psicologo di base

La proposta delle legge 814 “Istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria nell’ambito del Servizio sanitario nazionale”, presentata da Fratelli d’Italia, punta a garantire un servizio di assistenza psicologica primaria nelle aziende sanitarie locali per far fronte alla sempre maggiore domanda da parte delle persone.
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Maria Teresa Gasbarrone 5 Maggio 2023
* ultima modifica il 05/05/2023

Se ne parla ormai da tempo, ora lo psicologo di base potrebbe diventare realtà. In questi giorni è stata infatti presentata una proposta di legge per garantire la presenza di un servizio di psicologia di assistenza primaria all'interno delle aziende sanitarie e socio-sanitarie territoriali.

Si tratta della proposta di legge 814 "Istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria nell'ambito del Servizio sanitario nazionale" a firma Fratelli d'Italia.

Le ragioni della proposta di legge

La proposta di legge nasce dalla constatazione di come negli ultimi anni il benessere psicologico sia diventato a tutti gli effetti un tema per un numero sempre maggiore di persone.

"Nel 2021 sono stati spesi 1,7 miliardi per accedere a un servizio di supporto psicologico e si stima che il numero di persone con disturbi emotivi comuni sia aumentato del 25%. Il 65% della popolazione italiana ha affermato di vivere, o di aver vissuto di recente, un disagio psicologico". Lo ha dichiarato il vicepresidente della commissione Affari Sociali Luciano Ciocchetti (Fdi), primo firmatario della proposta di legge.

La richiesta di "sostegno psicologico" da parte delle persone e la volontà di soddisfarla – ha aggiunto Ciocchetti – sono quindi alla base di questa proposta di legge.

Cosa potrebbe cambiare

La legge, qualora venisse approvata, prevederebbe l'istituzione all'interno delle aziende sanitarie locali del servizio di psicologia di assistenza primaria, strutturato a livello di distretto sanitario e relativo all'area funzionale secondo le normative vigenti, "al fine di garantire – si legge nel testo – il benessere psicologico nell'ambito della medicina di assistenza primaria, nei servizi e nei presìdi sanitari e socio-sanitari territoriali, quale servizio migliorativo destinato alle famiglie e alle comunità".

L'obiettivo dovrebbe dunque essere quello di garantire "un primo livello di intervento psicologico che prevede la rapida presa in carico del paziente, di facile fruizione, efficiente, utile, con un impatto economico moderato e complementare con gli altri servizi sanitari e socio-sanitari, attraverso la creazione di un sistema di cooperazione tra i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nonché con gli altri medici specialisti".

Il sostegno degli psicologi

La proposta ha ricevuto il sostegno dell'Ordine degli psicologi. Il presidente del Consiglio nazionale David Lazzari ha definito l'istituzione della figura dello psicologo di base "una misura importante e necessaria perché andrebbe ad affiancare i medici di famiglia e i pediatri".

Anche Lazzari ha inoltre sottolineato come, nonostante se ne parli da anni, "oggi ci sono tantissimi segnali che ci dicono che i tempi sono maturi".

Dovrebbe infatti – e forse in parte sta già succedendo – l'idea secondo cui compito dello psicologo sia intervenire solo in presenza di "disturbi gravi", quando invece la salute mentale dovrebbe essere un diritto di tutti.

I tempi per introdurre questa figura nell'assistenza di base sono maturi, precisa Lazzari, "non solo per affrontare i bisogni psicologici legati ai disturbi più gravi ma soprattutto per affrontare quelli legati a situazioni di malessere e disagio, che richiedono un ascolto tempestivo e un'azione di prevenzione, indispensabile per impedire che si trasformino in malattia".

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