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Una sola iniezione per riparare il midollo spinale: così dei topi paralizzati hanno ripreso a camminare

Un liquido simile ad un gel addensante è stato iniettato in un gruppo di topi paraplegici, che nel giro di quattro settimane sono stati nuovamente in grado di camminare: la nuova terapia è stata messa a punto e sperimentata dai ricercatori della Northwestern University, che si rivolgeranno alla FDA per avviare i test anche sull’uomo. Il segreto del trattamento è una rete di nanofibre all’interno della quale si muovono oltre 100mila molecole “danzanti”.
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Alessandro Bai 15 Novembre 2021
* ultima modifica il 15/11/2021

È bastata una sola iniezione per riuscire a riparare delle gravi lesioni al midollo spinale, guarire la paralisi e restituire la capacità di camminare nel giro di quattro settimane. Lo straordinario risultato è stato per ora ottenuto sui topi, grazie ad una nuova terapia iniettabile sviluppata dai ricercatori della Northwestern University e descritta in un articolo pubblicato sulla rivista Science.

Gli autori dello studio hanno somministrato ad un gruppo di topi paraplegici l'inedito trattamento, che consiste nell'iniezione di uno speciale liquido che, una volta all'interno dell'organismo, si addensa fino a formare una rete complessa di nanofibre, cercando di imitare la struttura della matrice extracellulare del midollo spinale. Dentro questa impalcatura artificiale, il grande traguardo raggiunto dai ricercatori è stato quello di riuscire a controllare il movimento di oltre 100mila molecole comprese all'interno delle nanofibre; come spiegato dal professor Samuel Stupp, a capo della sperimentazione, "nei neuroni e nelle altre cellule i recettori sono in costante movimento", dunque, creando delle "molecole danzanti", in grado anch'esse di muoversi, persino di saltare fuori da queste strutture, le possibilità di incontrare e connettersi con i recettori sono molto più alte.

Tutto quanto ti ho descritto finora avviene con una singola iniezione, ma a rendere il lavoro dei ricercatori potenzialmente rivoluzionario è il fatto che, una volta che la rete di nanofibre e le sue molecole in movimento entrano "in sintonia" con la matrice extracellulare e avviano la comunicazione con le cellule, si attivano due cascate di segnali fondamentali per rigenerare il midollo spinale. In primis, vengono riparati gli assoni, ovvero dei prolungamenti dei neuroni che permettono la comunicazione tra il cervello e il resto del corpo. In seconda battuta, la ricrescita dei vasi sanguigni persi in precedenza è cruciale per nutrire i neuroni stessi e riparare i tessuti. Come se non bastasse, poi, tra gli effetti notati dagli autori in seguito alla somministrazione della terapia ci sono anche la riduzione del tessuto cicatriziale che può ostacolare la riparazione e la produzione di nuova mielina, che serve da rivestimento per gli assoni.

A circa quattro settimane dal trattamento, i topi oggetto della sperimentazione hanno ripreso a camminare, invertendo di fatto la paralisi. Per capire l'importanza di questo risultato, ti dovrebbe bastare sapere che soltanto il 3% delle persone che hanno subito una lesione completa del midollo spinale riesce a recuperare le funzioni fisiche più basiche, poiché, come spiega Stupp, "il nostro sistema nervoso centrale, che comprende il cervello e il midollo spinale, non ha alcuna capacità significativa di ripararsi dopo un infortunio o dopo l’insorgenza di una malattia degenerativa”. Ecco perché i ricercatori si rivolgeranno al più presto alla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti per avviare il processo che consenta di sperimentare la nuova terapia sull'uomo e ottenerne l'approvazione.

Oltre ai risultati raggiunti di per sé, infatti, a rendere il trattamento promettente sono anche l'assenza di effetti collaterali osservabili e il fatto che i tessuti del sistema nervoso centrale riparati con l'iniezione sono simili a quelli cerebrali colpiti da "ictus e malattie neurodegenerative come la Sla, il Parkinson e l'Alzheimer", ha aggiunto Stupp. Significa che grazie al meccanismo sperimentato con successo sui topi, oltre che per le lesioni del midollo spinale, la terapia potrebbe essere utilizzata "in modo universale a tutti i bersagli di interesse biomedico".

Fonte | "Bioactive scaffolds with enhanced supramolecular motion promote recovery from spinal cord injury" pubblicato su Science l'11-11-2021

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