Uno studio ha individuato un nuovo marcatore per le recidive del tumore del colon retto

Il tumore del colon retto è un cancro molto aggressivo, che causa recidiva quasi in un caso su due. Nuove speranze di cura si aprono grazie ai ricercatori dello Ieo che hanno individuato un marcatore per la prognosi delle recidive nei pazienti già operati.
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Valentina Rorato 18 Gennaio 2023
* ultima modifica il 18/01/2023

Sono guarito? Tornerà il tumore? Sono due domande che angosciano moltissimo i malati oncologici, per cui tra l’altro non esiste una risposta certa.  Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia ha però raggiunto un nuovo importante risultato: ha identificatore un nuovo marcatore per il tumore del colon retto.

Gli scienziati hanno individuato una popolazione di cellule immunitarie, la cui presenza più o meno importante nel tessuto tumorale contribuisce a segnalare se i pazienti, dopo l’operazione, sono ad alto rischio di recidiva e necessitano quindi di cure mirate. “Oltre il 40% dei pazienti con tumore del colon retto va incontro a una recidiva dopo l’intervento chirurgico, indipendentemente dalla terapia che segue, ma non riusciamo a prevedere a priori quali”, ha spiegato racconta il dottor Luigi Nezi, direttore dell’Unità di Microbiome and Antitumor Immunity in IEO e co-responsabile dello studio. “Definire nuovi e più precisi criteri per prevedere il rischio di ripresa della malattia è una delle priorità per la cura di questo tumore, il terzo più diagnosticato al mondo. Una stratificazione dei pazienti in base al rischio di recidiva consentirebbe non solo di fornire cure più mirate, ma anche di evitare trattamenti non necessari”.

Gli esperti hanno analizzato caratteristiche molecolari dei tessuti intestinali tumorali e non tumorali in campioni di oltre 40 pazienti aderenti allo studio e hanno potuto verificare che i tumori maggiormente infiltrati da neutrofili dalla peculiare alta espressione della molecola CD15 (CD15high) contengono anche molte cellule immunitarie di tipo T CD8 effettrici di memoria. “Queste ultime sono solitamente associate a una efficace risposta antitumorale ma, in presenza dei neutrofili-CD15high, producono invece alti livelli di Granzima K (GZMK), una molecola in grado di rimodellare i tessuti circostanti il tumore e favorirne l’aggressività”, ha spiegato la dottoressa  Teresa Manzo, co-responsabile dello studio e a capo dell’Unità di Immunometabolism and Cancer Immunotherapy in IEO.

I neutrofili sono tra le prime cellule del sistema immunitario ad arrivare nella sede dell’infiammazione e a risolverla. Purtroppo, però deve essere un intervento rapido ma anche limitato nel tempo. Nel caso dei tumori colorettali, può succedere che queste cellule rimandano attive e promuovano la produzione “di Granzima K da parte delle T CD8, rendono queste ultime pro-tumorigeniche”.

Dopo questo studio, è possibile considerare un profilo immunologico caratterizzato da neutrofili CD 15 e cellule T CD8 effettrici di memoria con alto GZMK un nuovo fattore prognostico che indica una predisposizione alla progressione tumorale. Adesso è necessario compiere lo step successivo, ovvero usare questo  nuovo strumento prognostico anche dal punto di vista terapeutico. “Ciò che possiamo fare da subito è mettere in regime di stretta sorveglianza i pazienti ad alto al fine di individuare precocemente gli eventuali nuovi focolai neoplastici. Nel medio lungo termine, invece, stiamo lavorando per poter utilizzare queste scoperte per sviluppare nuovi approcci terapeutici che agiscano direttamente sui neutrofili CD15high, sulla loro interazione con i linfociti T CD8 e per ridurre i livelli di GZMK nel tumore”, ha puntualizzato il dottor Nezi.

I risultati della ricerca, sostenuta da Fondazione AIRC, WordlWide Cancer Research e Fondazione IEO-Monzino, sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Nature Communications.

Fonte | GZMKhigh CD8+ T effector memory cells are associated with CD15high neutrophil abundance in non-metastatic colorectal tumors and predict poor clinical outcome pubblicato l'8 novembre 2022 su Nature.

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