Esiste un gruppo di farmaci che potresti ritrovarti a usare di frequente, persino molto spesso, anche perché sono tra i 10 più prescritti al mondo. Si tratta degli inibitori di pompa protonica, che tu probabilmente chiamerai antireflusso. C'è chi li assume da anni, per evitare bruciori di stomaco e difficoltà nella digestione. Il problema è che non sono così innocui come potresti pensare. Secondo uno studio pubblicato su Gut infatti chi ha utilizzato questi medicinali per lungo tempo ha mostrato un maggiore rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Una probabilità che aumenta anche in base al numero di anni durante i quali si è fatto uso di questi prodotti. Ora, questo non vuol dire che stiano cercando di avvelenarti o di farti ammalare, ma che ogni farmaco deve essere assunto con le dovute cautele, magari chiedendo anche il parare al proprio medico curante. E soprattutto che, quando si conoscono i possibili effetti collaterali, è bene prestare un'attenzione particolare e sottoporsi di frequente a controlli mirati.
I ricercatori hanno preso in esame i dati di 204.689 partecipanti, in prevalenza donne, che avevano un'età compresa tra i 25 e i 75 anni. Hanno considerato le loro condizioni di salute, eventuali patologie pregresse e la storia medica in generale, rifacendo poi lo stesso controllo dopo due anni. Ci usava regolarmente i farmaci antireflusso, quindi almeno due volte a settimana, ha mostrato una tendenza maggiore a soffrire di diabete di tipo 2. In particolare, dopo che erano passati tra i 9 e i 12 anni, sono emerse 10mila nuove diagnosi di questa patologia tra i volontari dello studio. Il rischio assoluto è stato quindi calcolato in 7.44 su mille per chi assumeva regolarmente i medicinali e 4.32 su mille per tutti gli altri.
Dopo aver escluso tutti gli altri fattori che avrebbero potuto favorire la comparsa di diabete, i ricercatori hanno dimostrato che l'uso costante di inibitori della pompa protonica corrispondeva al 24% in più di possibilità di avere la malattia. Se poi si aveva questa abitudine da più di due anni, la percentuale saliva anche al 26%. E questo anche al di là dello stile di vita e dell'alimentazione.
Fonte| "Regular use of proton pump inhibitors and risk of type 2 diabetes: results from three prospective cohort studies" pubblicato su Gut il 28 settembre 2020