“Vaccini per tutti per sconfiggere le epidemie del futuro”: gli scienziati chiedono soluzioni ai leader del G7

In una lettera ai leader del G7 a Hiroshima, 15 scienziati internazionali hanno chiesto più equità e uguaglianza nella produzione e distribuzione di vaccini. Per sconfiggere le pandemie del futuro, che saranno sempre più gravi e frequenti, è necessario non pensare al profitto.
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Valentina Rorato 29 Maggio 2023
* ultima modifica il 29/05/2023

Le probabilità che nei prossimi 10 anni possa verificarsi una nuova pandemia è del 27,5%. È dato un dato allarmante, che impone politiche sanitarie globali ed efficaci. È per questo motivo che, in occasione del vertice del G7 a Hiroshima, 15 scienziati ed esperti salute mondiale, tra cui anche Silvio Garattini dell'Istituto Mario Negri in Italia, tra i più importanti istituti di ricerca farmacologica al mondo, hanno scritto ai leader dei 7 Paesi più potenti, perché “il mondo non è preparato per la prossima pandemia e, senza un'azione urgente, al verificarsi della prossima crisi sanitaria globale si rinnoveranno le disuguaglianze createsi per l’accesso al vaccino per il COVID-19”.

In questo importante testo, si punta principalmente sul concetto di uguaglianza: bisogna proteggere "l'equità e il diritto alla vita" rispetto al “profitto economico” nei negoziati. Durante la pandemia di Covid-19, infatti, "rigorose regole sulla proprietà intellettuale hanno assicurato monopoli alle aziende farmaceutiche e impedito la produzione diffusa di vaccini e medicinali generici a prezzi accessibili nei paesi in via di sviluppo", avvertono. E con l’occasione è stato ricordato un fatto storico importante: è stata proprio la mancanza di protezione brevettuale in India, prima che il paese dovesse adottare le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio sulla proprietà intellettuale, che ha consentito la produzione generica dei primi antiretrovirali per l'HIV, portando infine alla loro ampia disponibilità a prezzi accessibili.

Se i vaccini, i trattamenti ed i test fossero stati condivisi equamente e se i sistemi sanitari fossero stati dotati di risorse adeguate per prepararsi e rispondere al COVID-19, si sarebbero potute salvare innumerevoli vite. Il mondo non può permettersi di ripetere gli stessi errori durante una prossima crisi sanitaria globale. Ecco perché l’adozione di un trattato o accordo pandemico in seno all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ed una revisione del regolamento sanitario internazionale (RSI) sono passi essenziali per la salvaguardia e la tutela dei diritti umani per le persone di tutti i paesi”, si legge nella lettera.

Gli scienziati hanno anche ricordato che Airfinity suggerisce che esiste una probabilità del 27,5% di una pandemia mortale come il COVID-19 nei prossimi dieci anni, e uno studio pubblicato in “Proceedings of the National Academy of Sciences” annuncia che la probabilità annuale che si verifichino epidemie estreme potrebbe triplicare nei prossimi decenni. Non c’è tempo da perdere.

La lettera è stata coordinata dalla People's Vaccine Alliance, una coalizione globale di oltre 100 organizzazioni e reti, supportata da premi Nobel, esperti di salute, economisti, capi di stato, leader religiosi e attivisti, che lavorano insieme per un accesso equo alle tecnologie mediche nell’ottica di prevenire e rispondere al COVID-19 e alle future pandemie.

Fonte | Emergency

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