Vaccini senza prenotazione a chi ha tra i 12 e i 18 anni e l’appello dei pediatri: presto anche per i più piccoli

La Società pediatrica italiana ha lanciato un appello affinché si possa approvare presto un vaccino anche per i bambini con meno di 12 anni. Intanto, per velocizzare la campagna vaccinale in vista della ripresa delle scuole, il Generale Figliuolo ha eliminato la necessità di prenotazione dell’inoculo per gli adolescenti.
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Giulia Dallagiovanna 12 Agosto 2021
* ultima modifica il 12/08/2021

La riapertura delle scuole si fa via via più vicina e la volontà resta quella di privilegiare il più possibile le lezioni in presenza. La pandemia, però, non si è ancora conclusa e, anzi, ci ritroviamo nel pieno della quarta ondata provocata dalla variante Delta. Le speranze restano sempre rivolte ai vaccini ed è proprio su questa scia che il Commissario straordinario per l'emergenza, il Generale Francesco Figliuolo, vuole incentivare la campagna di immunizzazione per la fascia di età 12-18 anni eliminando la necessità di prendere l'appuntamento per l'inoculo. Non solo, ma la Società italiana di pediatria ha lanciato un appello via social affinché l'utilizzo dei vaccini venga presto esteso anche ai più piccoli: "Abbiamo bisogno di un vaccino sicuro, efficace – si legge. – Abbiamo bisogno di uno scudo con cui difendere anche i nostri bambini da questo terribile virus".

Senza bisogno di prenotazione

Se tuo figlio ha tra i 12 e i 18 anni, a partire da lunedì 16 agosto potrà vaccinarsi anche senza essersi prenotato, come invece avrai dovuto fare tu. Lo ha raccomandato il Generale Figliuolo in una lettera alle Regioni, dove chiedeva di "predisporre corsie preferenziali per l'ammissione alle somministrazioni dei cittadini in questa fascia d'età, anche senza preventiva prenotazione".

Lo scopo è quello di agevolare il rientro in classe e una più rapida ripresa delle attività sportive anche al chiuso. Una notizia che dovrebbe dare ulteriore impulso alla campagna vaccinale, che al momento vede più di 35 milioni di italiani aver già completato il ciclo e il 70% della popolazione con almeno una dose.

"Il vaccino per gli under 12 è fondamentale – ha commentato il professor Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale Sacco di Milano – perché, con la riapertura delle scuole, la diffusione fra i bambini fa da elemento di diffusione incoercibile. In altre parole, senza aver vaccinato tutta la popolazione, bambini compresi, la possibilità di contenere il fenomeno diventa complicata".

Vaccinare anche i più piccoli

Oggi abbiamo due vaccini a mRNA, quello di Pfizer e quello di Moderna, approvati per l'utilizzo su ragazzi dai 12 ai 18 anni. Ma le aziende farmaceutiche stanno proseguendo gli studi e le sperimentazioni, con l'idea di estendere questa possibilità anche ai bambini più piccoli. E la Società Italiana di pediatria auspica che il farmaco possa essere disponibile a breve.

"Si avverte l'esigenzaha scrittodi beneficiare di uno specifico intervento di prevenzione vaccinale Covid19 per la popolazione pediatrica, in maniera tale da poter permettere di prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità".

Non va dimenticato, infatti, che il Covid colpisce anche i bambini. Proprio la SIP ricorda come il 5,5% dei casi registrati in Italia riguardi pazienti pediatrici nella fascia d'età compresa tra gli 0 e i 9 anni. E purtroppo sempre in questo gruppo si sono verificati anche 14 decessi. E ancora, il 10% del totale dei contagi si colloca nella fascia 10-19 anni, dove sono stati riportati anche 16 decessi.

Stiamo quindi arrivando alle fasi più cruciali della lotta alla pandemia, con il completamento della campagna vaccinale e il test che ci aspetta questo autunno, quando riprenderanno le attività al chiuso e il virus circolerà con maggiore forza. Una prova che dobbiamo superare se vogliamo davvero tornare alla normalità.

Fonte| Ansa

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