Partirà anche quest'anno, forse addirittura in anticipo, la campagna vaccinale contro l'influenza promossa dal Ministero della Salute. E in questa stagione fredda così particolare che ti stai preparando a vivere, diventa ancora più importante decidere di sottoporsi alla somministrazione di questo farmaco. Magari, però, è la prima volta dopo tanto tempo che decidi di vaccinarti e quindi ti sei accorto di avere diversi dubbi su come funzioni, a chi ti debba rivolgere, quanto costi e se ci siano delle possibili controindicazioni. Proviamo allora a fare un po' di chiarezza e a rispondere a tutte le tue domande, guardando alle linee guida che il Ministero della Salute ha pubblicato anche quest'anno.
Prima di tutto, mettiamo bene a fuoco da cosa ti possa proteggere il vaccino. Il composto, che ogni anno viene modificato in base ai sottotipi specifici di virus in circolazione, è diretto contro gli agenti patogeni che provocano l'influenza. Si tratta di tre ceppi appartenenti alla famiglia degli Ortomixoviridae: A,B e C. L'ultimo è il meno diffuso, mentre degli altri due esistono, appunto, diverse varianti. Questo punto è molto importante per capire come mai "anche se ho fatto il vaccino, mi sono ammalato lo stesso". L'iniezione non potrà infatti prevenire le infezioni causate da altri virus, come i Rhinovirus, che danno origine al raffreddore.
Se quindi ti sembra di essere in preda agli starnuti e di avere anche la febbre, non significa che il farmaco non ha fatto effetto, ma che sei entrato in contatto con un altro agente patogeno. Queste forme prendono infatti il nome di para-influenzali o simil-influenzali, perché assomigliano alla classica influenza, ma hanno un'origine diversa. Inoltre, tendono a circolare quando il clima non è ancora così rigido e si verificano frequenti sbalzi di temperatura, mentre i virus influenzali preferiscono il freddo invernale.
Lo scopo del vaccino dunque è evitare che, qualora tu entrassi in contatto con uno dei tre ceppi che ti ho elencato prima, sviluppassi la malattia, perché il tuo organismo ha già prodotto gli anticorpi specifici per combatterla. Quest'anno poi il Ministero della Salute raccomanda l'utilizzo del vaccino quadrivalente, cioè che ti protegge dai quattro sottotipi di virus che circoleranno più facilmente il prossimo inverno. Come si fa a sapere? Guardando quello che accade in Australia, dal momento che lì la stagione fredda arriva prima.
In realtà, il vaccino può essere somministrato praticamente a tutti, ad eccezione dei bambini sotto i sei mesi e di chi presenta specifiche controindicazioni. Un'evenienza, quest'ultima, piuttosto rara. Ci sono però alcune categorie di persone per le quali la vaccinazione è gratuita e altre a cui è fortemente raccomandata. Quest'anno, però, l'invito è rivolto davvero a ciascuno di noi, anche a chi non hai pensato di aderire alla campagna che viene indetta ogni anno.
Partiamo da chi potrà accedere gratuitamente alla vaccinazione. In generale, chiunque abbia più di 65 anni non dovrà pagare, in quanto considerato categoria a rischio per le complicanze che un'influenza può provocare. Sì, perché al di là di ogni altra ragione per cui quest'anno è ancora più importante pensare alla prevenzione, bisogna anche ricordare che questa infezione può anche rivelarsi pericolosa, o letale, in persone con il sistema immunitario debole o che presentano già altre patologie croniche. Nel 2020 inoltre il Ministero della Salute ha deciso che proprio a causa dell'eccezionale situazione che stiamo vivendo l'esonero dal pagamento è esteso anche alla fascia di età comrpesa tra i 60 e i 64 anni.
Il vaccino è gratis anche per chi ha ricevuto una diagnosi di una di queste malattie croniche:
Oltre ai malati, l'esenzione vale anche per:
Oltre a chi è malato, ci sono altre categorie di persone che possono avere accesso alla vaccinazione gratuita perché in ragione del lavoro che svolgono sono più esposti al rischio di contrarre l'influenza, oppure potrebbero trasmetterla a soggetti fragili. Questi sono:
Anche chi lavora a stretto contatto con gli animali può usufruire dell'esenzione, quanto potrebbe entrare spesso in contatto proprio con virus influenzali animali, i quali potrebbero effettuare un salto di specie. Mi riferisco in particolare ad allevatori, macellai e veterinari. Infine, i donatori di sangue, che devono prestare un'attenzione in più alla propria salute, dal momento che è legata a quella delle persone che ricevono il loro sangue.
Anche le donne che stanno affrontando una gravidanza o sono nel periodo post partum proprio in concomitanza con la stagione influenzale, potranno godere della vaccinazione gratuita.
La vaccinazione, soprattutto quest'anno, è raccomandata per tutti. Ma ci sono persone che non ne dovrebbero fare a meno, perché in ragione del proprio lavoro o delle proprie abitudini stanno per diverse ore a contatto con altri gruppi di persone, rendendo quindi più facile la circolazione e la trasmissione dei virus influenzali.
Sono quindi gli insegnanti, ma anche gli studenti di ogni età. E poi chi lavora a contatto con il pubblico, come i dipendenti delle aziende di trasporto, della grande distribuzione o di uffici pubblici. Insomma anche se non rientri tra le categorie che hanno diritto all'esenzione, dovresti valutare tu quanto sia elevata la probabilità di ammalarti.
Sebbene si tratti di un gruppo di individui piuttosto ristretto, devi sapere che esistono situazioni nelle quali è meglio non vaccinarsi, perché sono presenti diverse controindicazioni. Il primo caso è quello di un neonato con un'età inferiore ai sei mesi, più che altro perché non esistono studi che abbiano dimostrato l'assenza di effetti collaterali in questo primo periodo di vita.
Naturalmente, il farmaco non potrà essere somministrato a chi ha già dimostrato di sviluppare una reazione allergica grave alla prima dose ricevuta o a un singolo componente del preparato. Esiste poi una malattia rara, che può anche portare ad alcune forme di paralisi, il cui nome è sindrome di Guillain-Barré. Se il bambino ne ha mostrato i sintomi entro 6 settimane dalla vaccinazione antinfluenzale, non dovrebbe ricevere più il composto.
Infine, potresti avere contratto una malattia comunque, cioè di lieve entità, proprio quando dovevi andare a fare la vaccinazione. In questo caso, è bene attendere prima che tu sia guarito e poi sottoporti tranquillamente al vaccino.
Per sottoporti alla vaccinazione potrai recarti negli ambulatori vaccinali delle Asl che si trovano su tutto il territorio italiano. Quest'anno gli accessi saranno contingentati, perciò dovrai prenotare un appuntamento prima di recarti all'ambulatorio. Un'altra possibilità sono i medici di famiglia e i pediatri di libera professione. In entrambi i casi dipende da quali linee guida ha adottato la tua regione e dall'adesione del medico alla campagna vaccinale. In caso ci sia la possibilità, comunque, i loro ambulatori saranno sempre luoghi in cui ricevere il vaccino gratuitamente per le categorie per le quali è previsto.
Se invece sei tra quelli che lo devono acquistare, ovvero la maggioranza della popolazione, potrai comunque presentarti a uno dei due ambulatori, già con il farmaco. Qui troverai un medico che te lo somministrerà. Sembra inoltre che quest'anno verrà attivato anche un corso per i farmacisti, in modo tale che anche loro siano abilitati ad effettuare la vaccinazione a chi la richiede a pagamento.
Il vaccino a pagamento non ha per la verità un costo eccessivo: di solito, non supera i 25 euro. Lo puoi acquistare in farmacia e poi recarti da un medico che te lo possa somministrare.
La campagna vaccinale parte di solito a metà ottobre e prosegue fino a fine dicembre. Quest'anno però si sta pensando alla possibilità di cominciare in anticipo, proprio in previsione delle numerose richieste che gli ambulatori riceveranno, ben oltre la media delle passate stagioni influenzali.
Ma prima di fissare una data, bisognerà anche capire se le regioni siano riuscite a ottenere tutte le dosi necessarie e se le scorte siano state sufficienti per tutti. Federfarma ha infatti lanciato l'allarme rispetto a possibili ritardi nella produzione, anche se ha poi ribadito a Ohga: "Non è pensabile che le persone restino senza".
Fonte| Ministero della Salute